I luoghi della vita, 2003/2004
progetto e cura di Vittoria Ciolini e Margherita Verdi
/ Sede: ‘Le Scuderie Medicee’ di Poggio a Caiano, Via L. Il Magnifico, Poggio a Caiano (Prato)
/ Inaugurazione: sabato 8 maggio ore 15,30
/ Date: 8 maggio – 11 luglio 2004
/Iniziativa biennale promossa e patrocinata da Regione Toscana, Provincia di Prato e Comunce di Poggio a Caiano
/ Artisti: Sophie Ansar (vincitrice), Valeska Achenbach/Isabela Pacini, Anja Frers, Patrizia Riviera, Christina Skrabal, Marie Taillefer, José Van Der Heide
Il Premio Europeo Donne Fotografe I luoghi della vita è una manifestazione che da dieci anni, con cadenza biennale, si svolge nella provincia di Prato con l’intento di divulgare e promuovere il lavoro di fotografe residenti in Europa, e da quest’anno anche nei paesi del bacino Mediterraneo, sottoforma di premio, catalogo e esposizione. Questa edizione ha visto la partecipazione di 417 artiste di ben 29 paesi europei e del Bacino Mediterraneo (dal Portogallo alla Lituania, Lettonia, Russia, Slovenia, Bulgaria, Irlanda, Grecia, Svezia, Finlandia, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Luxemburgo, Olanda, Spagna, Austria, Francia, Belgio, Svizzera, Inghilterra, Germania, Portogallo, Siria, Egitto, Libia, Libano, Israele e naturalmente Italia). I lavori sono stati selezionati da una giuria composta da Chiara Coronelli (critica e giornalista), Eva Marlene Hodek (direttrice della House of Photography di Praga), e Nathalie Luyer (curatrice e direttrice della rivista Vis a Vis, Parigi).
Sophie Ansar (Inghilterra) fugge nei sogni della propria infanzia, dove vola verso un mondo che ancora oggi non vuole lasciare. Evoca un mondo che non è più ma che resta nella nostra memoria come un sogno immateriale.
Valeska Achenbach/Isabela Pacini (Germania/Brasile) hanno seguito i tedeschi in vacanza per fermare quei momenti in cui si prende il tempo di vivere in libertà senza riuscire del tutto a lasciarsi dietro i punti di riferimento culturali.
Anja Frers (Germania) trasforma la realtà mettendo in posa bambini davanti ad una scenografia ideale per una vita perfetta.
Patrizia Riviera (Italia) ci mostra inquadrature fissate unicamente su sguardi dagli occhi spalancati.
Christina Skrabal (Austria) colloca i suoi personaggi-bambole in spazi immaginari. Soli di fronte al vuoto che li rimanda a se stessi, s’interrogano e ci interrogano.
Marie Taillefer (Francia) usa il colore come tanti tocchi e sfumature sottili per rendere ancora più intima un’atmosfera resa vuota da un padre scomparso.
José van der Heide (Olanda) si avvicina al corpo, per toccare la realtà di quella vita in istantanea.