Spread in Prato 2005

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a cura di Pier Luigi Tazzi

/ Sede: Prato, sedi varie
/ Ideazione del progetto e organizzazione: Dryphoto arte contemporanea
/ Progetto supportato da TRA ART Rete Regionale per l’Arte Contemporanea, Provincia di Prato, Archivio Fotografico Toscano, Assessorato alla Cultura del Comune di Prato, Archivio Fotografico Toscano, Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, Lanificio Luigi Zanieri

Con Spread in Prato l’arte è andata oltre le abituali zone protette delle gallerie, dei musei e degli spazi istituzionali; si è introdotta attivamente nei luoghi della produzione e del consumo mettendosi in diretta relazione non solo con l’abituale e abituato “mondo dell’arte” ma entrando in diretto contatto con la vita di tutti i giorni. Nel corso delle varie edizioni, in un continuo rinnovarsi e ampliarsi del progetto, gli oggetti incongrui dell’arte sono stati portati dentro le fabbriche, gli uffici, gli esercizi commerciali, fino a giungere ai teatri, ai cinema e alle case private, instaurando in questo modo una coabitazione degli uni con gli altri. Con Spread in Prato il territorio attraversato ha acquistato valore, sono stati percorsi trasversali che hanno offerto la possibilità di scoperte e avventure dentro la città che si è rivelata così come è per chi la vive e la percorre quotidianamente.
A partire dall’edizione di quest’anno gli artisti invitati scelti sempre fra coloro che abitualmente o saltuariamente usano la fotografia come strumento di espressione sono chiamati a realizzare delle opere in forma fotografica. Ogni artista a partire dalla sostanza di questo territorio ha prodotto una o più opere.
La prima artista chiamata da Pier Luigi Tazzi ad operare nella città di Prato è Gea Casolaro. L’artista è invitata a vivere in città per un periodo di tempo e, a partire da questa sua esperienza, a produrre una o più opere in forma fotografica. È previsto anche un workshop organizzato da Dryphoto Arte Contemporanea e dalla Fondazione Studio Marangoni di Firenze e rivolto a giovani artisti residenti in Toscana (8/10/11 dicembre presso l’Officina Giovani, Piazza Macelli, Prato).
Negli spazi del Monash University Prato Centre saranno esposte Capp Plast, 2003 di Robert Pettena, Cicognini, 2003 (progetto speciale) di Shao Yinong & Muchen, Identificazioni multiple: cartoline da Prato, 2004 realizzate da Renshi, gruppo multidisciplinare nato a Prato nel 2003 e composto da Andrea Abati, Giacomo Bazzani, Barbara Ceccatelli. La sezione video della mostra sarà invece dedicata a un approfondimento del lavoro di Gea Casolaro, l’artista che segna il nuovo corso di Spread in Prato e che si racconta così: “Io non sono una fotografa, non mi interessa la rappresentazione oggettiva della realtà della fotografia. A me interessa quello che c’è “dietro” le immagini delle cose, per questo non mi concentro sull’aspetto estetico o tecnico di una foto. Mi interessa analizzare il modo in cui l’essere umano guarda. Lo sguardo come meccanismo di cultura, apprendimento e di scambio tra le persone. Utilizzo la fotografia proprio per mettere in discussione la presunta oggettività della fotografia. Ogni foto per me non è la rappresentazione di qualcosa che viene definito reale perché impresso su un fotogramma, ma al contrario, la utilizzo proprio per dimostrare che lo sguardo umano (di chi scatta, ovvero di chi guarda) non può prescindere dalla propria soggettività. E che solo dallo scambio e dalla coralità di questi sguardi soggettivi, possa nascere una visione della realtà sempre più ricca, complessa e completa”. In questa mostra l’artista romana sceglie di presentarsi con due opere video: la prima, Volver atra’s para ir adelante realizzata nel 2003 è quella che segna anche il suo avvicinamento al video come media linguistico, e l’ultima in ordine cronologico, dal titolo Sopra il nostro futuro (2005). Volver atra’s para ir adelante (Tornare indietro per andare avanti) vince nel 2003 il primo premio del concorso ‘The Video Game’. Sempre con quest’opera Casolaro entra nella rosa di artisti selezionati dal Museo di Monfalcone per la prestigiosa rassegna ‘On Air: video in onda dall’Italia’ e viene invitata al Festival International de Cine’ma ‘Vision du Re’el’. Il video, girato a Buenos Aires nel 2003, si sviluppa attraverso un’inquadratura fissa sul flusso dei passanti davanti all’ingresso di un grosso centro commerciale, che ai tempi dell’ultima dittatura militare ha nascosto un centro clandestino di detenzione e tortura. Sopra il nostro futuro, composto da un video e da 40 fotogrfie suddivise per categorie tematiche di tipo sociologico, è stato realizzato nel 2004 e 2005 in Cina e Argentina. Il video, che rimanda agli studi sulla cinetica di Muybridge e Marey, invita lo spettatore a compiere un’analisi sul sistema predominante nel mondo, incitando a una presa di coscienza sugli effetti devastanti delle politiche neoliberiste sulla vita della gente e a reagire in prima persona.