macrolotto_zero

un progetto di Andrea Abati

/ Sede: via delle Segherie; Dryphoto arte contemporanea; Trattoria Ars Libandi; Monash Univeristy Prato Centre; Doner Kabab; Giardini di via Colombo, Prato
/ Azione urbana: sabato 17 giugno ore 18
/ Date: 17 giugno – 14 luglio 2006
/ Organizzazione: Dryphoto arte contemporanea

/ Artisti: Daria Filardo :: Andrea Abati :: Stefano Boccalini Renate Aller :: Simone Bizzi Augusto Buzzegoli Stella Carbone Alessandro Colzi Valentina Lapolla Alex Lin Luca Sguanci :: Luca Agnelli Massimiliano Benelli Bambina Cignola Martino Del Giudice Argentina Giusti Alessia Lombardi Giuseppe Marchi Alessandro Pagni Andrea Pagni Vito Puopolo Arrigo Zerlotin :: Hideko Ashizawa Fabio Barile Barbara Cucinotta Adrien Francillon Rachael HeeJin Kim Marco Lachi Emanuele Lotti Andrea Santoni :: Giacomo Bernocchi Osvaldo Coppini Angelo Formichella Benedetta Rugi

Artisti, curatori, professionisti di diverse discipline si confrontano intorno ai concetti di cittadinanza e appartenenza. Lavori di osservazione e descrizione, immagini e video, si affiancano ad azioni che tengono conto dello spazio urbano e della lingua parlata.

L’azione urbana si articola in un percorso che parte dalla galleria Dryphoto arte contemporanea per espandersi in una porzione della città denominata Macrolotto zero, situata a ridosso delle mura medievali, con ancora insediamenti industriali di forte impatto ambientale, civili abitazioni e centro della comunità cinese della città.

Durante la mostra a cura di Daria Filardo sarà attiva un’area virtuale interattiva: www.dryphoto.it/macrolotto_zero

Le città diventano sempre più luogo di transito e di transizione, nuovi cittadini, nuovi abitanti. È sempre più indefinibile chi siano i veri abitanti, i nativi (forse prossimi migranti) o gli immigrati di ieri (forse nativi di domani). Impossibile capire chi deve chiedere cittadinanza (e a chi chiederlo), chi siano i cittadini (veri) della (nuova) città che stiamo costruendo.
L’arte entra sempre più nelle pratiche sociali, portandoci le sue lucide visioni, con filosofie ed utopie concrete. La pratica artistica è una delle modalità che contribuisce alla definizione (e formazione) di una società in transizione. Sono sempre più numerosi eventi che nascono fuori da cornici deputate, esterni spesso anche a gallerie e spazi alternativi; reinventano pratiche collettive e/o intervengono direttamente nel sociale, nella sfera politica (produzione di visioni ideali di progetti di vita – scelte di percorsi strategici necessari).
L’artista può abbandonare il concetto di opera e pensare che attivare pratiche artistiche nella sfera pubblica sia prioritario, una necessità imprescindibile. Diventa necessario avviare percorsi su identità/appartenenza // singolarità/moltitudine.
La pratica laboratoriale (condividere) si sostituisce alla produzione (di opere), rendendo inutile, forse, anche il concetto stesso della necessità di produrre (opere).