Immaginare le Chinatown – Letteratura della diaspora
/ Convegno
/ Sede: Camera di Commercio di Prato, via del Romito 71
/ Date: venerdì 19 giugno 2015, dalle ore 16:00
/ Organizzazione: Dryphoto arte contemporanea
/ Relatori: Gary W. McDonogh, Massimo Bressan, Valentina Pedone, Giorgio Bernardini, Marco Wong
/ Coordina: Alba Braza
ENGLISH BELOW
Il convegno Immaginare le Chinatown – Letteratura della diaspora rappresenta un’occasione per guardare alla diaspora cinese ampliando il campo di osservazione e provando a contestualizzare la situazione locale attraverso una riflessione di più ampio respiro che prenda in considerazione il fenomeno su scala globale.
Nella convinzione che una visione multidisciplinare sia fondamentale per la comprensione della nostra epoca, il nostro lavoro non si è limitato a un unico campo di studio ma ne ha compresi diversi e svariate sono state le nostri fonti. Il convegno stesso è per noi una fonte alla quale attingere per realizzare i nostri obiettivi, una condivisione di conoscenza attraverso l’arte contemporanea.
Il convegno non intende dare risposte definitive ma piuttosto aprire questioni, alternando la prospettiva locale a quella globale in un fertile dialogo che correrà sul doppio binario delle questioni socioculturali da un lato e letterarie e giornalistiche dall’altro. Tra gli intellettuali e le personalità nazionali e internazionali invitati ci sono gli antropologi Massimo Bressan, Gary W. McDonogh; Giorgio Bernardini, Valentina Pedone e Marco Wong.
Il convegno, dopo i saluti istituzionali, partirà dalla presentazione della nuova edizione di Piazza dell’Immaginario.
PROGRAMMA
Saluti di accoglienza: Luca Giusti, Presidente della Camera di Commercio di Prato
Saluti istituzionali: Valerio Barberis, Assessore all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici, Comune di Prato
Relatori invitati (per ordine d’intervento)
Gary W. McDonogh: Cronotopi e Caleidoscopi: le Chinatowns globali
Massimo Bressan: Diversità e separazione nel “Macrolotto 0” di Prato
Pausa
Valentina Pedone: Immaginari stratificati: verso una cultura sinoitaliana
Giorgio Bernardini: I motivi di un conflitto (generazionale) destinato a modificare gli spazi
Marco Wong: La letteratura e l’identità delle seconde generazioni
Interventi dal pubblico
VIDEO
Presenta: Valerio Barberis, Assessore all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici, Comune di Prato. Vittoria Ciolini, Dryphoto arte contemporanea. Alba Braza, curatrice del progetto.
Relatori: Gary W. McDonogh: Cronotopi e Caleidoscopi: le Chinatowns globali. Massimo Bressan: Diversità e separazione nel “Macrolotto 0” di Prato
Relatori: Valentina Pedone: Immaginari stratificati: verso una cultura sinoitaliana. Giorgio Bernardini: I motivi di un conflitto (generazionale) destinato a modificare gli spazi. Marco Wong: La letteratura e l’identità delle seconde generazioni
Interventi dal pubblico
SINTESI DEGLI INTERVENTI
Gary W. McDonogh
Cronotopi e Caleidoscopi: le Chinatowns globali
Le Chinatown sono dovunque nel mondo, le città e nazioni che le ospitano hanno percepito in modi differenti la formazione di queste complesse enclavi, come esotiche reliquie, centri di modernità, minacce invasive o luoghi misteriosi. La varietà delle Chinatown in Europa, Nord America, America Latina, Australia, Asia e Africa dimostra che mentre gli immigrati di origine cinese si relazionano nello spazio e nel tempo con la loro patria e le altre Chinatown, col tempo persone e comunità complesse si sono adattate in maniera creativa alle opportunità offerte dalla città, producendo nuove forme di cittadinanza e cultura che vanno dalle stripmall Chinatown suburbane degli Stati Uniti meridionali alla rinascita di antiche aree industriali urbane in Europa, alle comunità commerciali e recintate del Global South. Apprezzando la varietà e la capacità di adattamento al contesto dei cronotopi cinesi – culture dello spazio/tempo – approfondiamo la conoscenza delle nostre città e dei cambiamenti avvenuti a livello globale. La ricerca sul campo, in settanta Chinatown del mondo di trenta diverse nazioni, vuole dimostrare come lo studio delle Chinatown sia sempre più importante nella riflessione sulle città.
/ Gary W. McDonogh è direttore del dipartimento di Sviluppo e struttura delle città presso il Bryn Mawr College in Pennsylvania (USA). Come antropologo, si è occupato a lungo delle Chinatown del mondo, conducendo ricerche in Europa, America Latina, Stati Uniti, Australia e Asia. Su questo tema ha pubblicato diversi articoli in riviste e volumi, tra i quali ricordiamo “Chinatowns: Social Movements, Urban Conflict, and Global Scale” in Quaderns-E (Institut Català d’Antropologia, Barcellona, 2014); “Negotiating Global Chinatowns: Difference, Diversity and Connection” in Cambio. Rivista sulle trasformazioni sociali (Università di Firenze, 2013) con Cindy Wong; “Beside Downtown: Chinatowns and Global Downtowns” con Cindy Wong in G. McDonogh e M. Peterson, Global Downtowns (University of Pennsylvania, 2012); “Haunting Places: Chinatowns, Suburbs and Cities” in Bulletin of the Society of Comparative Literature (Hong Kong University, 2006).
Massimo Bressan
Diversità e separazione nel “Macrolotto 0” di Prato
Le immagini più popolari della Chinatown pratese nello spazio dell’opinione pubblica italiana e internazionale sono riconducibili a una forma di malinconia che si innesta su uno dei cambiamenti più radicali della nostra società: la progressiva scomparsa dell’industria e del lavoro manifatturiero. In questo quadro la presenza cinese nella città è stata descritta come un pericolo incombente, l’“assedio cinese”, oppure come un’entità incompatibile con la cultura locale, il “distretto parallelo”.
Se la retorica politica locale aveva promosso nel secolo scorso una rappresentazione dinamica della città, orientata al futuro e all’innovazione – capace di coinvolgere in questa operazione importanti intellettuali, studiosi e artisti internazionali -, il decennio che abbiamo alle spalle ha proiettato all’esterno l’immagine di un distretto industriale privo di intenzionalità, vittima di processi eterodiretti, bisognoso di assistenza e privo di una chiara prospettiva di sviluppo.
Queste rappresentazioni dei fenomeni sociali ed economici sono parziali e fortemente connotate dagli orientamenti ideologici dominanti. La società locale è assai più creativa e si confronta quotidianamente con la diversità producendo strategie di gestione del cambiamento che lasciano intravedere prospettive alternative a quella della separazione tra i gruppi sociali.
/ Massimo Bressan, antropologo, è presidente di IRIS e tra i fondatori della SIAA (Società Italiana di Antropologia Applicata). Le sue specializzazioni sono l’antropologia economica e urbana applicata ai processi di cambiamento delle città e dei sistemi economici locali. È autore, con Sabrina Tosi Cambini, del volume Zone di transizione. Etnografia nei quartieri e nello spazio pubblico (Mulino, Bologna, 2011). Nel 2013 ha curato il numero 6 della rivista Cambio: Città e quartieri in trasformazione (http://www.cambio.unifi.it/CMpro-v-p-83.html). Insieme all’antropologa americana Elizabeth Krause ha pubblicato nel numero 1/2014 della rivista Mondi Migranti l’articolo “Ho un luogo dove lavoro e un luogo dove abito. Diversità e separazione in un distretto industriale in transizione”. Insieme a Loretta Baldassar, Graeme Johanson e Narelle McAuliffe ha curato il volume Chinese migration to Europe. Prato, Italy and Beyond (Palgrave, 2015).
Valentina Pedone
Immaginari stratificati: verso una cultura sinoitaliana
Con questo intervento si vuole presentare il contributo alla cultura contemporanea italiana da parte delle persone di origine cinese che abitano e lavorano in Italia. Spesso marginalizzate, l’arte e la letteratura dei migranti o delle seconde generazioni sono in realtà parte integrante dello sfaccettato patrimonio culturale dell’Italia di oggi. Durante l’incontro si presenteranno i principali scrittori di origine cinese in Italia, così come i registi, i musicisti, gli attori e i drammaturghi di origine cinese che esprimono la loro creatività in Italia, sfatando così il mito che la presenza cinese in Italia sia interessata solo a lavoro e guadagno.
/ Valentina Pedone è ricercatore presso l’Università di Firenze, dove insegna Lingua e Letteratura Cinese. Da anni si occupa di bilinguismo, seconde generazioni e migrazione cinese. Su questi temi ha pubblicato diversi articoli e volumi in Italia e all’estero, tra i quali ricordiamo Filosofare randagio (Hoepli, 2010) con Wang Shou, A Journey to the West. Observations on the Chinese Migration to Italy (Firenze University Press, 2013) e Letteratura cinese contemporanea (Hoepli, 2015) con Serena Zuccheri.
Giorgio Bernardini
I motivi di un conflitto (generazionale) destinato a modificare gli spazi
Si pensa alla comunità cinese di Prato come ad un’unità, in realtà al suo interno ci sono notevoli differenze e conflitti. Uno scontro decisivo è quello fra padri e figli. Da una parte quelli arrivati in Italia per sfuggire alla povertà. Il “periodo Prato” è il loro prezzo per un premio da riscuotere in Patria, dove intendono tornare. Dall’altra quelli nati qui, i loro figli, che chiedono ai rivali (i genitori) di rinunciare al proprio sogno per il loro, quello di restare. Gli eserciti non parlano nemmeno la stessa lingua: la seconda generazione ha imparato l’italiano. Chi vince impone un modello. Il futuro economico e sociale della città, la direzione del suo sviluppo, dipendono dai risultati di questo conflitto.
/ Giorgio Bernardini, giornalista e scrittore, laureato in Sociologia, ha scritto per Il Sole 24 Ore, l’Agi, Il Messaggero, attualmente scrive per il Corriere della Sera ed è corrispondente dell’Ansa. Come scrittore ha pubblicato Chen contro Chen, la guerra che cambierà Prato (Round Robin Editrice, 2014).
Marco Wong
La letteratura e l’identità delle seconde generazioni
La letteratura migrante ha l’importante funzione di far conoscere le comunità straniere al resto della società attraverso la propria autorappresentazione. Nei paesi in cui i fenomeni migratori sono più recenti, come l’Italia, questo sforzo rappresenta anche un momento identitario non solo per il messaggio contenuto nella letteratura eventualmente prodotta, ma anche perché si costruiscono modelli alternativi agli stereotipi che vogliono i cinesi esclusivamente legati a particolari situazioni, di lavoro e di vita sociale. In altri paesi europei, come in Francia, i cinesi della diaspora riescono a costituire un movimento letterario importante che esprime addirittura un premio Nobel per la letteratura mentre in Italia l’immagine dei cinesi rimane ancora ferma agli stereotipi oppure avvolta ancora nel mistero più profondo.
/ Marco Wong è Presidente Onorario di Associna (Associazione seconde generazioni cinesi) ed è stato direttore editoriale del mensile bilingue It’s China. Come scrittore ha pubblicato nel 2010 il suo libro di esordio Nettare rosso (Compagnia delle lettere) e nel 2012 il racconto Appuntamento olimpico (Lite Editions).
ENGLISH VERSION
/ Conference
/ Location: Camera di Commercio di Prato, via del Romito 71
/ Date: venerdì 19 giugno 2015, dalle ore 16:00
/ Organization: Dryphoto arte contemporanea
/ Speakers: Gary McDonogh, Massimo Bressan, Valentina Pedone, Giorgio Bernardini, Marco Wong
/ Coordination: Alba Braza
The conference will constitute an opportunity to talk about the Chinese diaspora, broadening perspectives in order to reflect on the local context with a view to the global situation. In the firm belief that multidisciplinarity is necessary to understand our time, our work is not limited to a specific field but extended to several ones, using a range of sources. The conference itself represents a source for our work, a tool for the achievement of our goal and an occasion to share knowledge through contemporary art. The conference doesn’t claim to give any definitive answers, but rather to raise questions instead. It will consider the local and global situation in a fertile dialogue focused on both social/ cultural issues and literary/journalistic ones. The national and international intellectuals and personalities invited include the anthropologists Gary W. McDonogh, professor at Bryn Mawr College, Pennsylvania (USA) and Massimo Bressan, president of Istituto di Ricerca IRIS (Prato); Valentina Pedone, professor of Chinese language and literature at the University of Florence, Marco Wong, writer and honorary president of Associna, Giorgio Bernardini, journalist and writer. After the institutional greetings, the conference will get underway with a presentation of the new edition of Piazza dell’Immaginario.
SCHEDULE
Greetings: Luca Giusti, President of Camera di Commercio di Prato
Institutional greetings: Valerio Barberis, Assessore all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici, Comune di Prato
Presentation of Piazza dell’Immaginario project: Vittoria Ciolini, Dryphoto arte contemporanea and Alba Braza, curator
Speakers:
Gary W. McDonogh, Chronotopes and Kaleidoscopes: Global Chinatowns
Massimo Bressan, Diversity and separation in the “Macrolotto 0” district in Prato
Break
Valentina Pedone, Stratified imaginaries: towards a Chinese-Italian culture
Giorgio Bernardini, The reasons of a (generation) conflict and its consequences
Marco Wong, Literature and identity of the second-generations
Comments from public
SPEECHES
Gary McDonogh
Chronotopes and Kaleidoscopes: Global Chinatowns
Chinatowns are ubiquitous in the modern world, yet host cities and nations have experienced the formation of these complex enclaves differently –reading them as exotic relics, centers of modernity, invasive threats and places of mystery. Yet, the sheer variety of Chinatowns in Europe, North America, Latin America, Australia, Asia and Africa shows that while Chinese immigrants do negotiate relations of space and time with their homeland and other Chinatowns, over time, people and more complex communities adapt creatively to urban opportunities –producing new forms of citizenship and culture ranging from the suburban stripmall Chinatowns of the U.S. Sunbelt to the rebirth of older urban industrial areas in Europe to malls and gated communities across the Global South. By appreciating the variety and adaptation of Chinese chronotopes – cultures of place and time – we learn about our own cities as well as changing global connections. This draws on fieldwork in 70 Chinatowns worldwide in 30 countries as well as a renaissance in film and studies that make Chinatowns ever more important in urban thinking.
/ Gary W. McDonogh is an anthropologist and professor at Bryn Mawr College in Pennsylvania (USA). He has been studying Chinatowns of the world for a long time. He has published several articles about Chinatowns: Chinatowns: Social Movements, Urban Conflict, and Global Scale in “Quaderns-E” (Institut Català d’Antropologia, Barcellona, 2014) and Negotiating Global Chinatowns: Difference, Diversity and Connection in “Cambio. Rivista sulle trasformazioni sociali” (University of Florence, 2013) with Cindy Wong.
Massimo Bressan
Diversity and separation in the “Macrolotto 0” district in Prato
The most popular images of Prato Chinatown in the international and national public opinion is referable to a nostalgic vision of the city, related to the progressive crisis of manifacturing industry. So Chinese people has been described as a threat and their presence as the “Chinese siege” or the “parallel district”, something incompatible with local culture. In the last century local politics promoted a dynamic representation of Prato as a city oriented towards future and innovation and capable of involving important international intellectuals and artists. In the last decade, on the other hand, Prato seemed to be an industrial district without any intentionality and perspective of development. This kind of social and econimic representation is strictly connected to politics and dominant ideological orientations. Local society is more creative and daily faces with diversity and changes producing alternative strategies to social separation.
/ Massimo Bressan, anthropologist, is the president of IRIS and one of the founders of SIAA (Società Italiana di Antropologia Applicata). His specializations are economic and urban anthropology applied to local districts and economic systems. He published the volume Zone di transizione. Etnografia nei quartieri e nello spazio pubblico (Mulino, Bologna, 2011) together with Sabrina Tosi Cambini. In 2013 he edited issue 6 of the magazine “Cambio: Città e quartieri in trasformazione” (http://www.cambio.unifi.it/CMpro-v-p-83.html). Together with the American anthropologist Elizabeth Krause he published in issue 1/2014 of the magazine “Mondi Migranti”, the article Ho un luogo dove lavoro e un luogo dove abito. Diversità e separazione in un distretto industriale in transizione. Together with Loretta Baldassar, Graeme Johanson and Narelle McAuliffe he published the volume Chinese migration to Europe. Prato, Italy and Beyond (Palgrave, 2015).
Valentina Pedone
Stratified imaginary: towards a Chinese-Italian culture
The focus of the speech will be on the contribution to Italian contemporary culture that comes from Chinese people who live and work in Italy. Art and literature by immigrants and second-generations are often marginalized but, nowadays, they represent an integral part of Italian culture. So we will talk about the most important writers, directors, musicians, actors and dramatists of Chinese origin that express their creativity here in Italy, demonstrating that Chinese presence in Italy is not only related to business.
/ Valentina Pedone is a researcher at the University of Florence, where she teaches Chinese language and literature. She works on bilinguism, second-generations and Chinese migration. She has published several articles and books on these issues: Filosofare randagio (Hoepli, 2010), A Journey to the West. Observations on the Chinese Migration to Italy (Florence University Press, 2013) and Letteratura cinese contemporanea (Hoepli, 2015) with Serena Zuccheri.
Giorgio Bernardini
The reasons of a (generation) conflict and its consequences
We use to think that Chinese people of Prato form a united community, but there are many conflicts inside it, actually. A decisive one is that between fathers and sons. For the fathers, who arrived in Italy to run away from poverty, the “Prato period” is the price they pay for a reward to be gathered in China, where they want to come back. The sons ask fathers to give up on their dream because they have a dream too, stay. The two armies do not speak the same language neither: the second generation can speak Italian. Who wins imposes his choices. The economic and social future of the city and its development dipend on the results of that conflict.
/ Giorgio Bernardini, a Sociology graduate, is now a journalist and writer. He has written for Italian daily newspapers such as Il Sole 24 Ore, Il Messaggero and Agi. At the moment he writes for Corriere della Sera and he is a correspondent for the news agency Ansa. As a writer he has published Chen contro Chen, la guerra che cambierà Prato (Round Robin Editrice, 2014).
Marco Wong
Literature and identity of the second-generations
Literature of diaspora plays an important role in immigrants communities because it may help them to be known by the rest of society through their self-representation. In those countries where migration is a recent phenomenon, this effort represents a moment of affirmation of identity because of the messages that literature contains and also because the stereotype of Chinese people can be upset through literature. In some European countries, such as France, Chinese immigrants manage to constitute a literary movement that includes even a Nobel Literature Prize. In Italy, on the other hand, the imaginary of Chinese people is still connected to stereotypes.
/ Marco Wong honorary president of Associna (second-generation Chinese association). He has served as the editorial director of the bilingual monthly magazine It’s China. As a writer, he published his first book Nettare rosso (Compagnia delle lettere) in 2010 and the short story Appuntamento olimpico (Lite Editions) in 2012.