La Via della Cina 2019. I vincitori della seconda edizione.
Sabato 12 ottobre nella sede di Dryphoto gli artisti vincitori della seconda edizione de La Via della Cina si sono incontrati con il curatore del progetto Filippo Maggia per una lettura dei portfolio e per gettare le linee guida del loro intervento da realizzare durante la residenza a nel quartiere del Macrolotto Zero.
La restituzione del progetto avverrà durante una tavola rotonda che si terrà al Centro Pecci di Prato il 23 novembre.
Ecco i nomi dei vincitori:
Andrea Palummo, Pisa 1987 e Chiara De Maria, Correggio (RE), 1992
Ai Teng, Shandong (Cina), 1989, vive a lavora a Firenze
Magdalena Typiak, Polonia, 1991, vive e lavora a Firenze
Andrea Palummo, Pisa 1987 e Chiara De Maria, Correggio (RE), 1992 si conoscono nel 2016 durante il biennio al Master di alta formazione sull’Immagine Contemporanea di Fondazione Fotografia Modena.
Da marzo 2019 collaborano alla nascita di The Tuscan House of Photography, progetto, che nasce nel territorio toscano, Palaia (PI) e che aspira a diventare un luogo di aggregazione e scambio tra fotografi; un punto d’incontro e confronto per artisti emergenti e affermati.
La ricerca fotografica di Andrea volge il suo sguardo sulla relazione tra paesaggio urbano e l’essere umano con una particolare sensibilità alle dinamiche sociali che ne scaturiscono. La stessa attenzione per l’individuo rappresentante di una società e la connessione tra cultura e ambiente architettonico sono state le chiavi di ricerca del progetto video realizzato da Chiara De Maria durante i mesi di residenza a Bucarest nel 2018.
Entrambi convinti che entrando in connessione come persone e come fotografi con la storia di un individuo si possa arrivare a raccontare un cambiamento più ampio e metaforico di un fenomeno culturale.
La via della Cina 2 è la possibilità per loro di collaborare in una ricerca di interesse affine scegliendo di unire la street photography alla video arte con un comune approccio vicino al documentaristico.
Ai Teng, nata in Shandong (Cina) nel 1989, educata dall’infanzia alla pittura tradizionale cinese studia, si laurea al CAFA (Central Academy of Fine Arts) di Pechino nell’anno scolastico 2011/2012.
Durante gli anni dell’accademia partecipa a importanti progetti d’arte pubblica in particolare nella città di Ordos. Il lavoro finale viene acquisito alla collezione del CAFA ed esposto a Londra nel 2013 nella mostra collettiva “Golden Square”.
Si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze nel 2013/2014 e partecipa alla mostra “Start Point Segno contemporaneo” a Firenze 2013 riceve il premio Start Point 2013/2014 per una sua installazione partecipa alla mostra collettiva “giovani artisti cinesi in Italia” a Le Murate – Firenze nell’aprile 2016 con lavori video. Laureata nell’a.a. 2016/2017 con una tesi sull’incontro fra poesia, scrittura, segno e arte visiva nella pittura classica cinese e nell’arte contemporanea, vive e lavora a Firenze.
Magdalena Typiak nata nel1991 in Polonia, si è laureata presso l’Accademia di Belle Arti di Danzica (Master of Arts) e presso la Facoltà di Belle Arti di Torun. Nel 2016, ha studiato presso il Dipartimento di Film e Fotografia dell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Le sue opere sono state esposte in mostre e festival in Polonia e ed altre città tra cui Atene, Vienna e l’Istituto di Cultura Polacca a Minsk (Bielorussia). Nel 2015 ha preso parte al Festival “Under Construction” di Varsavia e nel 2016 il suo video le è valso il premio principale in un festival internazionale di arte studentesca presso la Wozownia Art Gallery di Torun.
I film, le fotografie e le installazioni che crea sono creazioni post-percettive. Nei suoi pezzi minimalisti (delicate decostruzioni di spazi) pone domande sull’identità, sia la sua, sia quella collettiva.
Attualmente, vive e lavora a Firenze collaborando con Ela Białkowska del OKNOstudio, studio fotografico specializzato nella documentazione di arte contemporanea. Come vincitrice di una borsa di studio finanziata dal sindaco di Torun per l’anno 2019, sta lavorando alla pubblicazione del suo primo libro di fotografie chiamato “Presence”.