“VIA DELLE SEGHERIE Prato la città che cambia” di Gisella Curti

Venerdì 24 febbraio, ore 18:00, al Circolo Curiel di Via Filzi a Prato, presentazione del libro  VIA DELLE SEGHERIE Prato la città che cambia, di Gisella Curti, edito da Gli Ori editori contemporanei. Una riscrittura di otto interviste realizzate tra il 2017 e 2019 alle abitanti di Via delle Segherie, accompagnate da acquerelli eseguiti dall’autrice.

Il progetto nasce spontaneamente all’interno di un contesto che si attiva e cresce intorno ai progetti realizzati da Dryphoto arte contemporanea nel quartiere dove ha sede, il Macrolotto Zero. La pubblicazione è stata realizzata in una edizione di centoventi esemplari, otto dei quali accompagnati da un acquerello originale.
Durante la serata l’autrice sarà in dialogo con la presidente di Dryphoto Vittoria Ciolini e verranno consegnate le copie alle protagoniste del libro: Perla, Tiziana, Mirella, Sonia, Cesira, Fiorenza, Silvana e Franca.

Queste le parole dell’autrice nel raccontare il progetto: “Noi abitiamo i nostri abiti, le nostre case, le città. La radice di abitare, abito, avere, è sempre la stessa: habere. Abitare vuol dire avere avere relazioni con noi stessi, con la casa, con i luoghi, alla fine abitare è il modo in cui noi esistiamo nel mondo. Le donne nei luoghi in cui abitano costruiscono reti di relazioni. Per svolgere questa indagine sui cambiamenti di via delle Segherie ho chiesto alle abitanti di raccontare momenti belli, gli incontri, com’era e com’è ora via delle Segherie. Ho chiesto: ‘Se fosse?…’
È venuto fuori il disegno di un immaginario del ‘borghetto’.
In realtà dal punto di vista urbanistico il cambiamento tangibile è stato la creazione del Giardino Melampo, Andrea Abati, 2012/2013. Altri cambiamenti importanti, anche se non visibili da un punto di vista urbanistico, ci sono stati, come l’arrivo di nuovi vicini. I nuovi vicini non hanno attaccamento al luogo, sono di passaggio, quindi non hanno sentimenti di cura per il luogo. Questi cambiamenti sono stati avvertiti come una rottura. Qualcuno si è trasferito. Attraverso il racconto si ricrea un senso, un filo di continuità tra ieri ed oggi.
Ci sono delle vie in cui si passa, semplicemente si transita per andare alla fermata dell’autobus, a prendere l’auto, al negozio vicino, in cui non accade niente; in via delle Segherie invece qualcosa è successo: le persone abitavano questo spazio.
Nel mio lavoro il tentativo è stato quello di esplorare questa dimensione dell’abitare legata alla città considerando le emozioni, le immagini delle abitanti.”

 

Gisella Curti è nata a Teramo nel 1956. È laureata in architettura all’Università di Firenze.
Vive e lavora a Prato.
Nel corso degli anni coniuga l’interesse per l’indagine urbana e le trasformazioni della città contemporanea con quello per l’arte e la fotografia. Nel 1994 partecipa al laboratorio internazionale di fotografia ed urbanistica Prato PRG.
Collabora a diversi progetti di Dryphoto Arte Contemporanea e alla curatela di alcune mostre di fotografia tra cuiL’invito non è strettamente personale, collettiva di autori italiani e stranieri, dislocata in diversi luoghi della città di Prato, visitabile attraverso un percorso urbano e il progetto Slow foot, passeggiate tra periferie urbane e scrittura, musica e fotografia. Collabora nel 2016 al progetto Guardare al Paesaggio – Incontri tra visionari.