Arte contemporanea e città fragile. Primo incontro con l’artista Massimo Ricciardo
Arte contemporanea e città fragile. Primo incontro con l’artista Massimo Ricciardo
progetto a cura di Andrea Abati
organizzazione Dryphoto arte contemporanea
venerdì 12 gennaio ore 18:30 -19:30
azienda agricola Le Furre, Carmignano (PO)
la partecipazione è aperta a tutti, gratuita
indispensabile la prenotazione a info@dryphoto.it
oppure al 0574603186
All’interno di Arte contemporanea e città fragile, progetto a cura di Andrea Abati, venerdì 12 gennaio si svolgerà la prima tappa di una serie di iniziative che hanno coinvolto in un percorso iniziato nel febbraio 2023 enti, associazioni, comitati, abitanti, residenti del MacrolottoZero. Incontreremo l
Per Ricciardo la migrazione è uno dei fenomeni che caratterizzano la contemporaneità, ma anche un leitmotiv nella sua ricerca artistica e della sua biografia, nato a Darmstadt da genitori italiani, migrante di ritorno nella Sicilia dei tardi anni Ottanta, si trasferisce a Firenze e Potsdam per gli studi e infine approda a Torino. Per questo progetto è stato invitato a lavorare sul cibo, con incontri conviviali, per proporre alla fine una delle ricette che prendono spunto dalle diverse varianti delle cucine da lui incontrate.
Massimo Ricciardo (1979) lavora su immagini d’archivio, fotografie e pubblicazioni, ma anche oggetti, suoni. Si è formato presso l’Accademia di Firenze e l’Università di Scienze Applicate a Potsdam. Le sue installazioni comprendono diversi materiali disponendo un processo per la realizzazione di una nuova “memoria”. Nel 2020 è tra i vincitori di Cantica21, Italian Contemporary Art Everywhere e nel 2021 Italian Council (X edizione). Tra le principali esposizioni: Frag-ment-to (BOCS Catania, 2021), Listening to Voices – in the frame of the Eastern Sugar (Futura Gallery project, Praga, 2021); Visual Politics of (Im-)Mobility (Haus der Kulturen der Welt, Berlino, 2020); Objects of Migration Photo- Objects of Art History: Encounters in an Archive (Kunsthistorisches Institut in Florenz, Firenze, 2017-20); Luther and the Avantgarde, Karlskirche Karlsplatz (Kassel, 2017); Baustelle Europa/Europe Under Construction (Dresda, 2016); Dispossession (Palazzo Donà Brusa, 56° Biennale, Venezia, 2015).
IL PROGETTO
La cura dell’intero progetto Arte contemporanea e città fragile è affidata ad Andrea Abati, artista e fondatore di Dryphoto arte contemporanea, che invita a partecipare artisti, esperti di varie discipline, abitanti, realtà associative attive sul territorio. I nuovi processi relazionali messi in atto attraverso la mediazione artistica diventano pratiche sociali e creative che vanno a produrre consapevolezza in merito a riflessioni legate al tema dell’abitare.
Arte contemporanea e città fragile nasce dalla pratica dell’ascolto, dalla convinzione che l’arte appartiene alla vita, dalla necessità di spazi di relazione fino ad arrivare a stabilire una comunicazione fra le persone che vi abitano, superando le barriere che si sono erette nella quotidianità, proponendo un modello di ascolto basato sull’impossibilità di trovare un unico e corretto modo di soluzione.
La finalità di questo percorso è costruire un ecosistema delle pratiche artistiche, ambientaliste, sociali, educative, economiche attraverso il quale, a diverse latitudini del globo, organizzazioni non profit, collettivi e artisti stanno ridisegnando il quotidiano di molte comunità.
Il progetto, iniziato nel 2023, vedrà la sua conclusione il 16 marzo 2024 con una giornata finale presso PrismaLab in via Filzi a Prato con un incontro pubblico, un pranzo condiviso e la presentazione di tutti i progetti realizzati che coinvolgono: gli artisti Stefano Boccalini; Massimo Ricciardo; gli studenti dell’IIS Carlo Livi; i partecipanti ai gruppi di Salute Mentale dell’Azienda USL Toscana Centro; Gisella Curti, autrice di Macrolotto Zero. Prato, la città che cambia e Via delle Segherie. Prato, la città che cambia, edizione gli Ori; ToccaUnoToccaTutti, gruppo di attivisti composto da artisti, curatori indipendenti e operatori di discipline diverse che hanno affiancato le lotte operaie degli ultimi tre anni nel distretto tessile e abbigliamento di Prato; Lulghennet Teklè e Serena Zarrini, rispettivamente presidenti dell’Ordine degli Architetti PPC Provincia di Prato e della Provincia di Pistoia; Daniela Poli,Coordinatrice del master Città di Genere, Metodi e tecniche di pianificazione e progettazione urbana e territoriale dell’Università di Firenze, in un incontro moderato da Alba Braza sull’urbanistica di genere; interventi di ricercatrici, attiviste e femministe, coinvolte nel progetto.