Raccolte / archivio_aperto
Riflessioni sull’archivio di Dryphoto. Comprendere il presente, progettare il futuro.
Incontro e presentazione delle opere e dei progetti.
sabato 09 novembre 2024, ore 10:00
Prisma Lab, Prato
Via Fabio Filzi 39/s, Prato
Pranzo al Circolo Curiel con prenotazione obbligatoria: info@dryphoto.it
Sabato 9 novembre dalle ore 10:00 presso il PrismaLab di Prato, l’evento conclusivo di Raccolte / archivio_aperto, il progetto di Dryphoto arte contemporanea che lavora sull’insieme di documenti ed immagini raccolti dall’associazione culturale pratese dalle sue origini ad oggi. Di volta in volta artisti, curatori, professionisti di diverse discipline sono chiamati ad “attivare” alcuni temi contenuti nell’archivio storico di Dryphoto. Curatore e coordinatore di questo progetto è Andrea Abati.
Per questa edizione del progetto sono stati selezionati con un bando due giovani artisti under 35, operanti in Toscana, Sebastiano Branca e Pascal Raul Frola: il loro compito è stato quello di sviluppare delle opere partendo da una o più immagini dell’archivio storico di Dryphoto scelte all’interno di alcuni argomenti e collocate poi in luoghi della città di Prato che hanno a che fare con quelle stesse tematiche; presso il Centro di Salute Mentale nel Vecchio Ospedale, il Punto Luce di Save the Children, la sede della Camera del Lavoro CGIL, uno Studio Legale. Non gallerie dunque, non musei, ma luoghi che ogni giorno accolgono persone legate a quelle specifiche attività.
GLI INTERVENTI
La giornata di sabato 9 novembre si apre con l’introduzione al progetto di Vittoria Ciolini, presidente di Dryphoto, prosegue con un saluto di Cristina Pierattini, Segretaria CGIL, Prato e a seguire una serie di interventi che in maniera diretta e/o indiretta prendono spunto, fanno riferimento all’archivio Dryphoto.
Stefano Pezzato, responsabile collezioni e archivi del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci parlerà della pubblicazione Arte e/o Terapia, quaderno 2, realizzata ed edita dal Centro Pecci nel 1999. All’inizio degli anni Novanta il dottor Alberto Parrini, responsabile del Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda USL di Prato, membro attivo di Psichiatria Democratica, avvia in città un percorso verso la costruzione di un quadro della salute mentale comunitaria, senza i manicomi, per riportare la follia al posto a cui appartiene, la società. Nel 1992 promuove la programmazione di una serie di attività fuori dalle strutture sanitarie coinvolgendo Dryphoto arte contemporanea e nell’anno seguente il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci e altre associazioni.
Luca Long Zhou, Presidente Associazione Ramunion Italia, ripercorrerà la storia del Capodanno Cinese a Prato. Nel 2007, in risposta alle rimostranze di alcuni gruppi di cittadini, viene vietato il capodanno cinese per le strade di Prato e il Drago danza in solitario all’interno dell’anfiteatro del Centro Pecci. Il laboratorio di arte urbana SdF in collaborazione con Dryphoto realizza una serie di azioni che criticano duramente questa scelta. Nel 2008 Luca Long Zhou dell’Associazione Buddista della Comunità Cinese in Italia chiede a Dryphoto di fare da mediazione con l’amministrazione pubblica. Dryphoto promuove una cordata di associazioni che si fa portavoce presso l’amministrazione comunale per ripristinare i festeggiamenti che poi saranno organizzati in collaborazione fra Dryphoto arte contemporanea e Associazione Buddista della Comunità Cinese in Italia.
Gaia Fiorini, rappresentante di Save the Children ETS presenta Programma “Qui, un Quartiere per crescere” al Macrolotto Zero. Diciassette anni dopo i primi interventi di arte partecipata nel quartiere sono nati nuovi progetti e nuove associazioni vi hanno trovato sede. Attualmente il Comitato Permanente dei giovani del Macrolotto Zero, parte del Programma “Qui, un Quartiere per Crescere”, organizza eventi per promuovere i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: diritto all’istruzione, lotta alla povertà educativa, diritto alla salute e all’ambiente, coinvolgendo bambini, adolescenti e famiglie, con attività che vanno dalla progettazione all’azione sul campo.
Alle 11:30 è prevista una pausa a cura di Zentè Art Room. Zentè dedica la sua attività alla promozione e diffusione della cultura del tè cinese in Europa.
L’incontro riprende poi con l’intervento dell’artista Valentina Lapolla per parlare di SdF Senza dimora Fissa, primo progetto di arte partecipata nel Macrolotto Zero organizzato da Dryphoto e curato da Andrea Abati nel 2006.
Sebastiano Branca e Pascal Raul Frola, gli artisti selezionati per questo progetto illustreranno i propri lavori.
Sebastiano Branca (1997, Ragusa; studia e opera a Firenze) ha lavorato sui temi La città che cambia: nuove comunità, Attivare il cambiamento partendo da due argomenti centrali come la “festa” e la “cura”, attraverso i quali l’artista esplora come determinati contesti possano favorire l’integrazione e la partecipazione collettiva.
Pascal Raul Frola, (1999, Napoli; vive e opera nella provincia di Firenze), ha scelto come tematiche dall’archivio di Dryphoto, Arte e salute mentale, Autorialità e opera d’arte. Attraverso le opere realizzate con l’Intelligenza Artificiale esplora la sofferenza mentale, il valore del riconoscimento del sé e la relazione tra arte, i “folli” e la società contemporanea.
A lato del lavoro degli artisti, un gruppo di persone che si occupano di “scrittura” nelle accezioni più varie composto da Costanza Abati, Silvia Bacci, Andrea Ceccato, Gisella Curti, Roberto Mari, Lucia Petrà, ha creato dei motti, delle parole, delle frasi sui sentimenti ispirati dalle immagini scelte dagli artisti, senza aver visto le opere finali. Queste parole sono stampate e accostate alle opere, per un confronto tra immagine e parola nei luoghi scelti per ospitarle.
Al termine dell’incontro, pranzo al Circolo Curiel (offerta libera e prenotazione obbligatoria all’indirizzo info@dryphoto.it).
Progetto nell’ambito del bando Toscaincontemporanea2024 GiovaniSì – Regione Toscana
Con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Prato.
Con il patrocinio del Comune di Prato.
In collaborazione con: Azienda USL Toscana Centro; Associazione Generale Ramunion Italia; Circolo Curiel; Zentè; Comitato via delle Segherie.
OPEN CALL Bando di concorso Raccolte / archivio_aperto
Rivolto ad artiste/i under 35 residenti in Toscana
Scadenza ore 12:00 del 10 settembre 2024
Organizzazione Dryphoto arte contemporanea
Nell’ambito del bando Toscanaincontemporanea2024 Giovani Sì, con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Prato; in collaborazione con Comune di Prato, AUSL Toscana Centro, Associazione Generale Ramunion Italia, Comitato via delle Segherie, Circolo Curiel, Prato.
L’archivio di Dryphoto arte contemporanea racconta parte della storia della fotografia, della città di Prato, della Regione Toscana, dei movimenti che si sono succeduti dagli anni Settanta in poi in Italia attraverso documenti e immagini di artisti importanti e non solo.
Raccolte / archivio_aperto indica l’insieme di documenti ed immagini messi insieme da Dryphoto dalle sue origini ad oggi, patrimonio dell’associazione ma anche di chi li ha prodotti e di chi li usa.
In questo anno è iniziato un lavoro di digitalizzazione e messa in rete in open source del suddetto archivio. Le/gli artiste/i saranno invitate/i a lavorare partendo da un tema, sezione, artista, ecc. presente nell’archivio Dryphoto, insieme ad un gruppo di cittadine/i.
Modalità di partecipazione
a) Entro non oltre le ore 12:00 del 10 settembre 2024 i candidati dovranno presentare la propria candidatura tramite email all’indirizzo info@dryphoto.it inviando i seguenti documenti e materiali:
– modulo di partecipazione (vedi allegato) compilato in tutte le sue parti;
– curriculum vitae (con eventuale indicazione di link e web personali);
– portfolio;
– lettera motivazionale di partecipazione (max 4000 battute);
– copia digitale documento d’identità valido;
b) i documenti e materiali sopra elencati dovranno essere trasmessi via email in formato digitale (jpg o pdf) raggruppati in una unica cartella compressa in formato .zip che riporti il nome del candidato. Tale file .zip non dovrà superare i 5 (cinque) mb;
c) i documenti e materiali dovranno essere inviati esclusivamente al seguente indirizzo info@dryphoto.it con oggetto “candidatura “Bando Archivio Aperto;
d) le candidature devono essere presentate esclusivamente in lingua italiana;
e) non saranno prese in considerazione candidature e documenti trasmessi con modalità diverse da quelle indicate;
f) la Segreteria invierà comunicazione alle candidature accettate;
g) i vincitori hanno l’obbligo di partecipare alla presentazione dei lavori durante la giornata di restituzione che si terrà il 09 novembre 2024.
Commissione e indicatori di valutazione
a) Una commissione formata da tre rappresentanti dell’ente organizzatore vaglierà le candidature e individuerà i vincitori.
b) Il giudizio della commissione è inappellabile,
c) La Commissione chiamerà le/i candidate/i prescelti per un colloquio e dopo procederà alla selezione.
Premi e modalità di erogazione
Ciascun vincitore riceverà un premio complessivo di € 1.000,00 (mille) lordi per la copertura forfettaria di tutti i costi relativi alla residenza (viaggio, vitto, alloggio, trasporti locali, accessi, etc) e della produzione delle opere.
Diritti e Utilizzo delle Opere
a) I vincitori cederanno il diritto d’uso delle opere prodotte e metteranno a disposizione degli Organizzatori, a titolo gratuito, i file digitali delle opere, in alta risoluzione e liberi da diritti per pubblicazioni editoriali, divulgazione on-line, materiali illustrativi e promozionali;
b) la proprietà intellettuale e il copyright delle opere realizzate spettano ai vincitori, fatto salvo quanto indicato nel presente articolo;
c) le opere prodotte per questo progetto potranno essere utilizzate dall’autore, o cedute a terzi dall’autore, solo con l’impegno di citare per l’utilizzazione la didascalia: Courtesy Raccolte / archivio_aperto, Dryphoto arte contemporanea, Prato
d) gli Organizzatori si riservano il diritto di riprodurre, presentare e pubblicare integralmente o in parte le immagini delle opere, senza alcun onere ulteriore, per tutti gli scopi ad uso non commerciale. I suddetti utilizzi saranno a discrezione degli Organizzatori e il vincitore non potrà esigere alcun compenso o avanzare qualsiasi altra pretesa;
e) i vincitori avranno diritto garantito alla citazione del proprio nome quali autori dell’opera in occasione di tutte le forme di utilizzo;
f) gli Organizzatori garantiscono ai vincitori di rispettare l’autorialità delle opere consegnate e di non effettuare interventi che ne alterino la natura;
g) gli Organizzatori si riservano il diritto di insindacabilità sulle scelte curatoriali per la proiezione delle opere dei vincitori del Concorso;
h) gli Organizzatori declinano qualsiasi responsabilità sull’utilizzo, da parte del vincitore, di opere realizzate da terzi coperte da copyright o altri diritti, senza l’autorizzazione dell’autore originario.
Regole Generali
a) La partecipazione al Concorso implica automaticamente l’incondizionata accettazione, da parte dei candidati, di tutte le condizioni, procedure e criteri stabiliti dal presente Bando;
b) tutte le candidature incomplete o che non rispettino le condizioni e indicazioni del presente Bando sono escluse dal Concorso;
c) la partecipazione al Concorso è gratuita e non prevede costi di iscrizione;
d) la copia dei documenti di identità dei candidati vale come autocertificazione della titolarità e veridicità di quanto inviato;
e) gli Organizzatori non si assumono responsabilità per materiali e/o documenti spediti e non pervenuti né per qualsiasi problema o circostanza che possa inibire lo svolgimento o la partecipazione al Concorso, compresi eventuali problemi tecnici e/o tecnologici;
f) gli Organizzatori si riservano il diritto insindacabile di prorogare la scadenza del Concorso o di riaprirlo, ovvero di revocare il Concorso già bandito;
g) gli Organizzatori si riservano il diritto di decidere su questioni non previste dal presente Bando.
h) la traduzione del presente Bando in una qualsiasi lingua ha solamente valore informativo, in caso di controversia farà fede il testo in italiano.
i) non verranno fornite valutazioni preventive sull’ammissibilità delle candidature o sull’esito della selezione.
Privacy
a) Con l’iscrizione al Concorso, ai sensi della Legge 196/2003 e ss.mm.ii., i candidati autorizzano gli Organizzatori al trattamento anche informatico dei dati personali e all’utilizzo degli stessi per tutti gli usi connessi al Concorso.
b) Tali dati possono essere comunicati unicamente alle Amministrazioni pubbliche o persone giuridiche direttamente interessate alla selezione dei progetti vincitori.
c) La comunicazione dei dati personali è obbligatoria per la partecipazione al Concorso.
d) Ai candidati interessati sono riconosciuti i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/2003.
Per informazioni;
Dryphoto arte contemporanea
Vai delle Segherie 33a 59100 Prato
tel. +39 0574603186 – +39 3472297801
info@dryphoto.it
Scarica il modulo partecipazione bando Raccolte Archivio Aperto
Cultura.toscana.it è il punto di accesso al patrimonio culturale toscano, che racconta le eccellenze del territorio e della storia della regione, conosciute a livello internazionale.
Permette la ricerca e la navigazione tra migliaia di documenti, immagini, ricostruzioni 3d e video del patrimonio conservato nelle istituzioni e nei luoghi della cultura della Toscana.
“L’archivio dell’associazione Dryphoto Arte Contemporanea di Prato testimonia la storia della prima galleria di fotografia della Toscana, fondata nel 1977 dal fotografo Andrea Abati e oggi una delle più longeve d’Europa, dove sono state esposte le opere dei principali protagonisti della fotografia contemporanea nazionale e internazionale.
L’archivio si è sedimentato contestualmente all’attività della galleria e comprende mostre, laboratori, convegni, progetti pubblici e privati. È conservato presso la sede dell’associazione, in via delle Segherie n. 33a a Prato.”
Arte contemporanea e città fragile
a cura di Andrea Abati
organizzazione Dryphoto arte contemporanea
sabato 16 marzo 2024 dalle ore 10:00 alle 18
Incontro pubblico, presentazione delle opere e dei progetti, pranzo condiviso
PrismaLab e Circolo Curiel, Via Filzi 39/c-39/s, Prato
prenotazione obbligatoria info@dryphoto.it
Realizzato con il sostegno di Regione Toscana nell’ambito di Toscanaincontemporanea2023, con il patrocinio di Comune di Prato, Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Prato, Azienda USL Toscana Centro, in collaborazione con IIS Carlo Livi, Circolo Curiel e Comitato di via delle Segherie.
Il progetto Arte contemporanea e città fragile, a cura di Andrea Abati, artista e fondatore di Dryphoto arte contemporanea, vede la sua conclusione sabato 16 marzo 2024 con una giornata finale presso gli spazi del PrismaLab e Circolo Curiel di Prato con un incontro pubblico, un pranzo condiviso e la presentazione di tutti i progetti realizzati che coinvolgono: Stefano Boccalini, Massimo Ricciardo, partecipanti ai gruppi di Salute Mentale dell’Azienda USL Toscana Centro, ToccaUnoToccaTutti, studenti dell’IIS Carlo Livi, Gisella Curti.
Inizia la giornata l’incontro Città fragile: colloquiare tra arte e fragilità urbane con: Lulghennet Teklè e Serena Zarrini, rispettivamente presidenti dell’Ordine degli Architetti PPC Provincia di Prato e della Provincia di Pistoia; Daniela Poli, coordinatrice del master Città di Genere, Metodi e tecniche di pianificazione e progettazione urbana e territoriale dell’Università di Firenze; Maddalena Rossi, vicepresidente del Cds Pianificazione della Città, del Territorio e del Paesaggio dell’Università di Firenze con sede al Pin di Prato; Alba Braza, storica dell’arte, ricercatrice e curatrice del progetto di arte pubblica Piazza dell’Immaginario; Maria Petrà, presidente della Sezione Femminile della Misericordia di Prato parla dell’impegno e della solidarietà descrivendo alcuni progetti; Sara Catalano, antropologa, Unire corpo e territorio: l’uso del body mapping nella ricerca antropologica; Serena Becagli, lavora nell’organizzazione, comunicazione e curatela di progetti d’arte, Riflessioni fra arte pubblica e città; modera Silvia Giagnoni, scrittrice e docente universitaria.
Stefano Boccalini (1963, Milano) – artista e docente di Arte Pubblica alla NABA di Milano – racconta la sua esperienza di direttore artistico di Ca’Mon (centro di comunità per l’arte e l’artigianato della montagna), Monno, Brescia, e presenta l’opera Ora tocca a noi, 2024, realizzata con la tecnica dello sfilato su tessuto di lino dall’artigiana Laura Minelli. Stefano Boccalini è autore dell’opera GuardareAscoltareSognare realizzata nel quartiere del Macrolotto Zero nel 2023, tre domande che interrogano sul rapporto che abbiamo con il contesto in cui viviamo e che vogliono far riflettere sul modo in cui ci muoviamo all’interno delle nostre esistenze: “Sappiamo guardare? Sappiamo ascoltare? Sappiamo sognare?”.
L’artista Massimo Ricciardo (1979 Darmstadt, D) presenta l’azione Ambo, interagendo e interpretando alcune pratiche del circolo Curiel di Prato. Partendo dagli abitanti, dai frequentatori, dalla relazione con il Circolo Curiel di Prato, appronterà delle ricette, che saranno offerte durante il pranzo condiviso insieme ad un gioco collettivo. Per l’artista la migrazione è uno dei fenomeni che caratterizzano la contemporaneità, ma anche un leitmotiv nella sua ricerca artistica e della sua biografia; nato a Darmstadt da genitori italiani, migrante di ritorno nella Sicilia dei tardi anni Ottanta, si trasferisce a Firenze e Potsdam per gli studi e infine approda a Torino.
F&D Foto e Dintorni, un gruppo della Salute Mentale territoriale Pratese, Azienda Usl Toscana Centro, presenta il video Arte contemporanea e città fragile che descrive in immagini e con ironia lo stato del quartiere.
Il gruppo ToccaUnoToccaTutti, composto da artisti, curatori indipendenti, sindacalisti e operatori di discipline diverse che hanno affiancato le lotte operaie del movimento 8×5 degli ultimi tre anni nel distretto tessile e abbigliamento di Prato, presenta la pubblicazione che racconta il progetto espositivo realizzato in alcuni spazi del centro della città di Prato nell’ottobre del 2023.
Gli studenti dell’IIS Carlo Livi partecipano al progetto con una serie di fotolibri in cui esprimono le proprie riflessioni sul quartiere e la città.
Angoli di lettura. Gisella Curti propone letture selezionate dal suo libro di artista Via delle Segherie. Prato, la città che cambia, edizione Gli Ori, 2022. Con: Cristina Abati, performer e attrice; Benedetta Tosi, attrice presso Altroteatro – Associazione Culturale; Gianna Pacini, interprete occasionale; Rosanna Pasquariello, voce cantante.
L’obiettivo di Arte contemporanea e città fragile è consentire alle persone di essere parte di processi di creazione condivisi di senso e di significato, costruire un racconto corale, attraverso spazi relazionali spesso non codificati e ignorati, dare spazio a modelli di produzione artistica più comunitari che attivino politiche urbanistiche e tengano conto delle differenze di genere e delle fragilità.
PROGRAMMA DELLA GIORNATA 16 marzo 2024
Programma della giornata
ore 10:00 Prisma Lab ore 10:20 Prisma Lab ore 12:30 Prisma Lab ore 13:00 circolo Curiel – pranzo condiviso ore 15:30 Prisma Lab ore 16:00 Prisma Lab ore 16:30 Prisma Lab In visione i fotolibri degli studenti dell’IIS Carlo Livi. |
Il 3 marzo 2024 Dryphoto arte contemporanea aderisce a Aprto – Aperture del contemporaneo a Prato con Poetrick No.104 di Stefano Calligaro.
La seconda edizione di Aprto raccoglie eventi e aperture straordinarie di spazi indipendenti attivi nella produzione dell’arte contemporanea in città. Partecipano: ChorAsis, Dryphoto arte contemporanea, Estuario Project Space, Lottozero, Moo, Open Studio Italo Bolano, Spazio Materia e SC17.
In collaborazione con il Comune di Prato.
Stefano Calligaro è un artista italiano che vive a Cluj-Napoca (Romania), il suo lavoro esplora con anarchica sensibilità il potenziale trasformativo del linguaggio.
I suoi “Poetricks” sono allo stesso tempo opere d’arte, poesie minimali e strumenti utilizzati per mettere in discussione e ridefinire l’essenza, il significato e i confini dell’arte, del linguaggio e della poesia.
La necessità di coinvolgere lo spettatore in una fruizione attiva dell’opera d’arte è evidente anche nelle “materializzazioni” dei “Poetricks” di Calligaro in oggetti tangibili, in cui l’opera d’arte è il frutto di un processo collaborativo con galleristi, curatori, editori, collezionisti, istituzioni o altri individui ai quali viene affidato il compito di produrre e presentare l’opera d’arte stessa.
“Poetrick No.104” come ogni altro “Poetrick” di Stefano Calligaro, nasce da un glitch-verbale che trasforma una parola, o come in questo caso una frase di uso comune, in un nuovo e misterioso universo letterario.
Domenica 3 marzo dalle 11 alle 18
Dryphoto arte contemporanea
Via delle Segherie 33a, Prato
CS_Dryphoto_STEFANO CALLIGARO_poetrick
Stefano Calligaro
Poetrick No.104, edition of 5 flags, 150x100cm, materialized by Serena Becagli.
Courtesy: Galerie Emmanuel Hervé, Marseille (France); Sabot, Cluj-Napoca (Romania).
Souvenir da Prato racconta i festeggiamenti del Capodanno Cinese nella nostra città dal 2005 ad oggi, un’immagine per ogni anno. Una storia narrata con bandiere e cartoline. La bandiera perché, sia che simboleggi una città, una squadra sportiva, una nazione, rappresenta un gruppo di persone unite con un fine comune e genera senso di appartenenza.La cartolina come oggetto, souvenir, da portare a casa come ricordo di un viaggio, di un evento.
Troveremo un’immagine dove il Drago non danza. Nel 2007, in risposta alle rimostranze di alcuni gruppi di cittadini, viene vietato il capodanno cinese per le strade di Prato, non vengono concessi i permessi per la sfilata, e il Drago danza in solitario all’interno dell’anfiteatro del Centro Pecci. Il laboratorio di arte urbana SdF in collaborazione con Dryphoto realizza una serie di azioni che criticano duramente questa scelta. Nella fotografia vediamo Augusto Buzzegoli che percorre l’intero tragitto che avrebbe dovuto fare il Drago, camminando nel centro della strada e incollando sull’asfalto un volantino che indica la sua nuova collocazione, chiuso all’interno di un moderno anfiteatro.
Nel 2008 l’Associazione Buddista della Comunità Cinese in Italia chiede a Dryphoto di fare da mediazione con l’amministrazione pubblica per lo svolgimento della Danza del Drago durante i festeggiamenti del capodanno. Dryphoto promuove una cordata di associazioni che si fa portavoce presso l’amministrazione comunale per ripristinare i festeggiamenti che vengono poi organizzati in collaborazione con Dryphoto arte contemporanea, Arci Nuova Associazione, La Bottega d’Arte Comune e con l’adesione di Italia Nostra Sezione di Prato, Associna, Associazione per il Commercio Italia Cina, Associazione dei cinesi del Fujan in Toscana, Laboratorio di arte urbana SenzaDimoraFissa, Radiogas, Centro contro il razzismo, Legambiente, Associazione di Amicizia della Comunità Cinese di Prato, Associazione Culturale Artefatti, Associazione il Sicomoro, Associazione il Tempo in Banca, Associazione luna e l’altra-donne insieme, Associazione Luna e sole, Casa del popolo di Coiano, Circolo Ricreativo F. Bini, Circolo Ricreativo L. Becagli. Per alcuni anni Dryphoto organizza concorsi fotografici per richiamare il pubblico e l’attenzione sull’evento e collabora attivamente alla sua organizzazione.
Nel 2012 Dryphoto arte contemporanea e l’Associazione Buddista della Comunità Cinese in Italia chiamano nove artisti italiani e cinesi, Andrea Abati, Stefano Boccalini, Michelangelo Consani, Leone Contini, Da Wing, Valentina Lapolla, Shou Li, Franco Menicagli, Robert Pettena, a lavorare in città partendo dai festeggiamenti che si sono tenuti nei giorni 4 e 5 febbraio di questo anno. I lavori confluiscono in una mostra presso il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato. Andrea Abati partecipa con un fotoromanzo dal titolo La prole del Drago, uno strumento narrativo popolare nato in Italia a metà degli anni Quaranta, per parlare, attraverso la storia d’amore fra una ragazza cinese e un ragazzo italiano, di temi attuali come la crisi economica, l’incertezza del lavoro e del futuro, la paura del razzismo, la diffidenza verso l’altro.
Nel 2020 L’artista Ai Teng attacca sulle pareti di via Pistoiese 716 stampe nianhua, insieme a tutti coloro che hanno voluto prendere parte a questa azione, che assume, in quella delicata occasione in cui il Corona Virus aveva colpito la Cina, un potente segno di solidarietà e di speranza. Poco dopo la “chiusura” anche in Italia e per due anni il Drago non ha danzato, ma ha fatto altro.
Molte cose sono cambiate e l’evento si libera dai connotati politici che lo hanno caratterizzato agli inizi per diventare sempre più un evento di attrazione turistica.
Prato, 2024
Arte contemporanea e città fragile. Primo incontro con l’artista Massimo Ricciardo
progetto a cura di Andrea Abati
organizzazione Dryphoto arte contemporanea
venerdì 12 gennaio ore 18:30 -19:30
azienda agricola Le Furre, Carmignano (PO)
la partecipazione è aperta a tutti, gratuita
indispensabile la prenotazione a info@dryphoto.it
oppure al 0574603186
All’interno di Arte contemporanea e città fragile, progetto a cura di Andrea Abati, venerdì 12 gennaio si svolgerà la prima tappa di una serie di iniziative che hanno coinvolto in un percorso iniziato nel febbraio 2023 enti, associazioni, comitati, abitanti, residenti del MacrolottoZero. Incontreremo l
Per Ricciardo la migrazione è uno dei fenomeni che caratterizzano la contemporaneità, ma anche un leitmotiv nella sua ricerca artistica e della sua biografia, nato a Darmstadt da genitori italiani, migrante di ritorno nella Sicilia dei tardi anni Ottanta, si trasferisce a Firenze e Potsdam per gli studi e infine approda a Torino. Per questo progetto è stato invitato a lavorare sul cibo, con incontri conviviali, per proporre alla fine una delle ricette che prendono spunto dalle diverse varianti delle cucine da lui incontrate.
Massimo Ricciardo (1979) lavora su immagini d’archivio, fotografie e pubblicazioni, ma anche oggetti, suoni. Si è formato presso l’Accademia di Firenze e l’Università di Scienze Applicate a Potsdam. Le sue installazioni comprendono diversi materiali disponendo un processo per la realizzazione di una nuova “memoria”. Nel 2020 è tra i vincitori di Cantica21, Italian Contemporary Art Everywhere e nel 2021 Italian Council (X edizione). Tra le principali esposizioni: Frag-ment-to (BOCS Catania, 2021), Listening to Voices – in the frame of the Eastern Sugar (Futura Gallery project, Praga, 2021); Visual Politics of (Im-)Mobility (Haus der Kulturen der Welt, Berlino, 2020); Objects of Migration Photo- Objects of Art History: Encounters in an Archive (Kunsthistorisches Institut in Florenz, Firenze, 2017-20); Luther and the Avantgarde, Karlskirche Karlsplatz (Kassel, 2017); Baustelle Europa/Europe Under Construction (Dresda, 2016); Dispossession (Palazzo Donà Brusa, 56° Biennale, Venezia, 2015).
IL PROGETTO
La cura dell’intero progetto Arte contemporanea e città fragile è affidata ad Andrea Abati, artista e fondatore di Dryphoto arte contemporanea, che invita a partecipare artisti, esperti di varie discipline, abitanti, realtà associative attive sul territorio. I nuovi processi relazionali messi in atto attraverso la mediazione artistica diventano pratiche sociali e creative che vanno a produrre consapevolezza in merito a riflessioni legate al tema dell’abitare.
Arte contemporanea e città fragile nasce dalla pratica dell’ascolto, dalla convinzione che l’arte appartiene alla vita, dalla necessità di spazi di relazione fino ad arrivare a stabilire una comunicazione fra le persone che vi abitano, superando le barriere che si sono erette nella quotidianità, proponendo un modello di ascolto basato sull’impossibilità di trovare un unico e corretto modo di soluzione.
La finalità di questo percorso è costruire un ecosistema delle pratiche artistiche, ambientaliste, sociali, educative, economiche attraverso il quale, a diverse latitudini del globo, organizzazioni non profit, collettivi e artisti stanno ridisegnando il quotidiano di molte comunità.
Il progetto, iniziato nel 2023, vedrà la sua conclusione il 16 marzo 2024 con una giornata finale presso PrismaLab in via Filzi a Prato con un incontro pubblico, un pranzo condiviso e la presentazione di tutti i progetti realizzati che coinvolgono: gli artisti Stefano Boccalini; Massimo Ricciardo; gli studenti dell’IIS Carlo Livi; i partecipanti ai gruppi di Salute Mentale dell’Azienda USL Toscana Centro; Gisella Curti, autrice di Macrolotto Zero. Prato, la città che cambia e Via delle Segherie. Prato, la città che cambia, edizione gli Ori; ToccaUnoToccaTutti, gruppo di attivisti composto da artisti, curatori indipendenti e operatori di discipline diverse che hanno affiancato le lotte operaie degli ultimi tre anni nel distretto tessile e abbigliamento di Prato; Lulghennet Teklè e Serena Zarrini, rispettivamente presidenti dell’Ordine degli Architetti PPC Provincia di Prato e della Provincia di Pistoia; Daniela Poli,Coordinatrice del master Città di Genere, Metodi e tecniche di pianificazione e progettazione urbana e territoriale dell’Università di Firenze, in un incontro moderato da Alba Braza sull’urbanistica di genere; interventi di ricercatrici, attiviste e femministe, coinvolte nel progetto.
Sabato 7 ottobre 2023
Diciannovesima Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani
Partenza da Dryphoto arte contemporanea
ore 9:30
Via delle Segherie 33a, Prato
Sabato 7 ottobre, in occasione della Diciannovesima Giornata del Contemporaneo, promossa da AMACI, colazione e visita guidata alle opere di Stefano Boccalini, nuova installazione permanente per il progetto Piazza dell’Immaginario, Prato 2014/2023 a cura di Alba Braza.
Sappiamo Guardare? Sappiamo Ascoltare? Sappiamo Sognare?
Tre domande che ci interrogano sul rapporto che abbiamo con il contesto in cui viviamo, domande che ci vogliono far riflettere sul modo in cui ci muoviamo all’interno delle nostre esistenze. Sono anche domande che, poste in un contesto pubblico, ci spingono a pensare o a ripensare al nostro rapporto con lo spazio fisico e con lo spazio antropologico che ci circonda, a partire dal desiderio; interrogativi che spingono ad aprire un dibattito sulla relazione con lo spazio pubblico in generale, e con questo spazio in particolare.
Durante la visita saranno visibili anche le opere di Piazza dell’Immaginario installate negli anni 2014/2015 e restaurate nel 2023.
Opere permanenti di Andrea Abati, Francis Alÿs, Bleda y Rosa, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Bianco-Valente, Pantani-Surace, Bert Theis.
solo su prenotazione
prenotazioni: mob 3472297801 – info@dryphoto.it entro il 5 ottobre
Nell’immagine: Stefano Boccalini, GuardareAscoltareSognare, 2023, installazione permanente, Macrolotto Zero, Prato.
Tuttə in Piazza. Festa di quartiere
24 giugno dalle ore 18.00
Parcheggio Circolo Curiel / Via Filzi 39/C
Il 24 giugno si conclude con Tuttə in Piazza il progetto Spazio Pubblico, selezionato e finanziato da Regione Toscana nell’ambito dell’avviso pubblico dedicato alla cittadinanza attiva e alla sicurezza urbana integrata.
Capofila il Comune di Prato, attraverso il servizio politiche giovanili, Spazio Pubblico si giova della partecipazione di Dryphoto arte contemporanea, del Circolo Curiel, dell’associazione Annozero, della Polizia municipale, del Liceo Livi, ed ha il patrocinio di Azienda USL Toscana, e la collaborazione dell’Associazione Ramunion.
Tuttə in Piazza concluderà il progetto – iniziato nell’ottobre del 2022 – con una festa di quartiere, buffet italo-cinese, e la restituzione pubblica dei lavori svolti dai partecipanti.
Il Macrolotto Zero è un quartiere della città di Prato dove a partire dagli anni Novanta si è insediata una cospicua presenza di cittadini di origine cinese, provenienti principalmente dalla provincia di Zhejiang. È caratterizzato da un’alta densità abitativa, una massiva presenza di negozi, assenza di spazi pubblici e di aree verdi e da un’alta conflittualità fra nuovi e vecchi residenti che lamentano degrado e mancanza di sicurezza. Oggi Prato ospita una delle più grandi comunità cinesi d’Europa, la più numerosa dopo Londra e Parigi.
Spazio Pubblico è la costruzione di uno spazio per Tuttə, il prendersi cura del contesto ed esercitare il controllo sociale spontaneo a beneficio della comunità.
Uno spazio virtuale e reale dove confluiscono i risultati delle azioni prodotte nel quartiere dall’ottobre del 2022, da un atelier di co-progettazione composto da cittadini e rappresentanti delle associazioni partner del progetto. Un progetto che utilizza l’arte e la creatività per rispondere ad una richiesta di sicurezza, nella convinzione che riusciamo a trovare soluzioni ai problemi solo se abbiamo la capacità di staccarci da essi, immaginare una diversa realtà, andare oltre e creare, pensare, esprimere qualcosa di innovativo.
RIPENSARE PIAZZA DELL’IMMAGINARIO
Il progetto Spazio Pubblico parte dall’attualizzazione di Piazza dell’Immaginario, intervento di arte nello spazio pubblico ormai risalente a quasi dieci anni fa, dove il mezzo artistico diventa anche strumento di condivisione per rispondere alla domanda di come vivere lo spazio in maniera creativa e decorosa. L’attuale edizione, dal titolo Ripensare Piazza dell’Immaginario, sempre a cura di Alba Braza, organizzata da Dryphoto arte contemporanea, ha ripristinato e restaurato le opere realizzate negli anni 2014/2015 e aggiunge GuardareAscoltareSognare di Stefano Boccalini.
Sappiamo Guardare? Sappiamo Ascoltare? Sappiamo Sognare?
Tre domande che l’artista colloca in fondo alle strade coinvolte nel progetto, che ci interrogano sul rapporto che abbiamo con il contesto in cui viviamo, domande che ci vogliono far riflettere sul modo in cui ci muoviamo all’interno delle nostre esistenze e che poste in uno spazio pubblico ci interrogano sul rapporto che abbiamo con questo spazio.
Attraverso queste domande lo spazio pubblico diventa così un luogo dove ripensare le nostre relazioni e dove costruire nuove possibili strategie di coabitazione a partire dal desiderio. Si tratta pertanto di un’opera che interviene direttamente su alcuni concetti fondamentali del progetto come l’immaginare, il sognare e l’ascoltare. Piazza dell’Immaginario, esplora le possibilità che nascono quando oltre a pensare di vivere “in” un quartiere, si passa a considerare l’idea di vivere “con” un quartiere. Si può così parlare di sicurezza e di cura partendo dalla creazione di spazi condivisi dove la creatività è attore principale e coinvolge cittadini, enti, scuole e associazioni presenti nel quartiere.
PROGRAMMA DELLA GIORNATA:
Danza dei leoni, associazione Acqua e Fuoco
Saluti istituzionali
Presentazione di:
Ripensare Piazza dell’Immaginario
a cura di Alba Braza
GuardareAscoltareSognare, 2023
opera permanente di Stefano Boccalini
Restauro delle opere di Piazza dell’Immaginario, 2014/2015
Andrea Abati, Gabriele Basilico, Bleda e Rosa, Bianco-Valente, Bert Theis, Pantani-Surace, Francis Alÿs, Olivo Barbieri
Macrolotto Zero. Prato, la città che cambia, abitanti per caso, 2023, edizione Gli Ori. Gisella Curti, libro d’artista
Duccio Franceschi, Alessio Pergolesi, Elisa Scarnicchia, Wenzheng Zhang,
artisti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze
azioni e installazioni temporanee
coordinati dall’artista e docente Robert Pettena
Osservare/Desiderare nel Macrolotto Zero, 2023
fotografie di F&D Foto & Dintorni e CD AD Centro Diurno Adulti
Ben oltre ciò che vediamo, 2023
fotolibri e video
studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Carlo Livi
coordinati da Federica Giovanna Balletta e Ana Maria Luca
Buffet italo-cinese
Roen e Giovane Veltro, Blotter,
Blanche Burton e Artemide, Cover di strada
esibizioni musicali
Venerdì 24 febbraio, ore 18:00, al Circolo Curiel di Via Filzi a Prato, presentazione del libro VIA DELLE SEGHERIE Prato la città che cambia, di Gisella Curti, edito da Gli Ori editori contemporanei. Una riscrittura di otto interviste realizzate tra il 2017 e 2019 alle abitanti di Via delle Segherie, accompagnate da acquerelli eseguiti dall’autrice.
Il progetto nasce spontaneamente all’interno di un contesto che si attiva e cresce intorno ai progetti realizzati da Dryphoto arte contemporanea nel quartiere dove ha sede, il Macrolotto Zero. La pubblicazione è stata realizzata in una edizione di centoventi esemplari, otto dei quali accompagnati da un acquerello originale.
Durante la serata l’autrice sarà in dialogo con la presidente di Dryphoto Vittoria Ciolini e verranno consegnate le copie alle protagoniste del libro: Perla, Tiziana, Mirella, Sonia, Cesira, Fiorenza, Silvana e Franca.
Queste le parole dell’autrice nel raccontare il progetto: “Noi abitiamo i nostri abiti, le nostre case, le città. La radice di abitare, abito, avere, è sempre la stessa: habere. Abitare vuol dire avere avere relazioni con noi stessi, con la casa, con i luoghi, alla fine abitare è il modo in cui noi esistiamo nel mondo. Le donne nei luoghi in cui abitano costruiscono reti di relazioni. Per svolgere questa indagine sui cambiamenti di via delle Segherie ho chiesto alle abitanti di raccontare momenti belli, gli incontri, com’era e com’è ora via delle Segherie. Ho chiesto: ‘Se fosse?…’
È venuto fuori il disegno di un immaginario del ‘borghetto’.
In realtà dal punto di vista urbanistico il cambiamento tangibile è stato la creazione del Giardino Melampo, Andrea Abati, 2012/2013. Altri cambiamenti importanti, anche se non visibili da un punto di vista urbanistico, ci sono stati, come l’arrivo di nuovi vicini. I nuovi vicini non hanno attaccamento al luogo, sono di passaggio, quindi non hanno sentimenti di cura per il luogo. Questi cambiamenti sono stati avvertiti come una rottura. Qualcuno si è trasferito. Attraverso il racconto si ricrea un senso, un filo di continuità tra ieri ed oggi.
Ci sono delle vie in cui si passa, semplicemente si transita per andare alla fermata dell’autobus, a prendere l’auto, al negozio vicino, in cui non accade niente; in via delle Segherie invece qualcosa è successo: le persone abitavano questo spazio.
Nel mio lavoro il tentativo è stato quello di esplorare questa dimensione dell’abitare legata alla città considerando le emozioni, le immagini delle abitanti.”
Gisella Curti è nata a Teramo nel 1956. È laureata in architettura all’Università di Firenze.
Vive e lavora a Prato.
Nel corso degli anni coniuga l’interesse per l’indagine urbana e le trasformazioni della città contemporanea con quello per l’arte e la fotografia. Nel 1994 partecipa al laboratorio internazionale di fotografia ed urbanistica Prato PRG.
Collabora a diversi progetti di Dryphoto Arte Contemporanea e alla curatela di alcune mostre di fotografia tra cuiL’invito non è strettamente personale, collettiva di autori italiani e stranieri, dislocata in diversi luoghi della città di Prato, visitabile attraverso un percorso urbano e il progetto Slow foot, passeggiate tra periferie urbane e scrittura, musica e fotografia. Collabora nel 2016 al progetto Guardare al Paesaggio – Incontri tra visionari.
Numerosi gli artisti che sono stati esposti in galleria, alcuni giovani esordienti e altri già affermati, sempre con l’intenzione di abbinare ai nomi più famosi anche fotografi emergenti.
XVIII Giornata del contemporaneo – AMACI
Via delle Segherie 33/a, Prato
Prato e il suo fiume. Percorsi psico-sociali è un progetto dell’artista Andrea Abati che invita esperti di diverse discipline a camminare lungo il fiume proponendo azioni e interventi, che lo interpretano e lo raccontano in rapporto alla propria materia. È stata inoltre presentata una mostra che raccoglie immagini del fiume prodotte durante i laboratori organizzati da Dryphoto ai quali hanno aderito gruppi provenienti dal Dipartimento Salute Mentale del Servizio Sanitario Pratese, fra i quali il Foto & Dintorni.
L’iniziativa Prato e il suo fiume. Percorsi psico-sociali si è articolata in diversi momenti distribuiti nelle giornate del 14 e 28 novembre lungo la riva sinistra del fiume Bisenzio dove hanno avuto luogo una serie di azioni e interventi dei diversi partecipanti alla giornata.
Il 14 novembre alle ore 10.30, con partenza dal Ponte Datini (zona percorso ciclopedonale Fausto Coppi), una camminata sulle sponde del fiume con:
Giuliano Di Gaetano, direttore del Museo Centro per le Acque del Gran Sasso con “Un museo per raccontare il ciclo dell’acqua”;
Niccolò Severi, studente e membro di Extinction Rébellion Prato, “Come rapportarsi al fiume, dall’esperienza personale all’attivismo”.
Arrivo a Villa San Leonardo al Palco; la villa è posta in una suggestiva scenografia, un luogo dello spirito che domina il tratto del Bisenzio che entra in città e ospita la fraternità dei Ricostruttori nella preghiera di San Leonardo al Palco, guidata da padre Guidalberto Bormolini. Da più di cinquecento anni la Villa, per tre secoli convento francescano, con i suoi chiostri, le terrazze, i lecci maestosi, è un luogo che invita a ritirarsi dal mondo, anche solo per un fine settimana, un pomeriggio, per riprendere fiato e ricordarsi di ciò che è essenziale nella vita. Con lo spirito di una casa per ritiri, vuole essere un polo culturale, ecumenico e di dialogo, che possa far emergere la sete di spiritualità presente in ogni persona.
Alla fine della mattinata inaugurazione della mostra Prato e il suo fiume.
Il 28 novembre alle ore 10.30, con partenza dal Ponte Datini.
Lungo la passeggiata alcuni ospiti del progetto hanno parlato di argomenti a loro cari, strettamente legati con il tema dell’acqua:
Visita guidata alla mostra Prato e il suo fiume.
IL FIUME BISENZIO COME SPAZIO DI SVAGO E CONTATTO CON LA NATURA
Il fiume Bisenzio, come tutti i corsi d’acqua che attraversano centri urbani, ha un rapporto molto stretto con la città e nella sua storia ha assolto a diverse funzioni.
La sua importanza per il tessuto produttivo della città è stata determinante, sono state infatti le sue acque che hanno alimentato il complesso sistema delle gore, presente da molti secoli, che ha permesso la nascita e lo sviluppo del sistema tessile pratese.
Negli ultimi tempi il fiume è tornato ad essere uno spazio fondamentale per lo svago e il contatto con la natura. Lungo la riva e sul fiume, anche nelle zone più plasmate dall’uomo, si ha la possibilità di incontrare una fauna veramente bella: l’airone cinerino, il gabbiano, la nitticora, i germani e spesso la femmina di germano con i suoi anatroccoli, il martin pescatore, la gallinella d’acqua, il tuffetto, la folaga, la garzetta, la rara sgarza dal ciuffetto, il tarabusino.
Durante la pandemia il fiume è stato un “rifugio”, che ci ha permesso di dare sfogo alla nostra mancanza di libertà; i percorsi ciclopedonali delle sue sponde sono stati e sono il luogo più frequentato della città, sempre più persone lo vivono e ne riscoprono gli aspetti naturalistici. Sulle sue rive passeggiano, fanno sport e giocano cittadine e cittadini di qualsiasi etnia e religione.
Durante la prima fase della pandemia, i soggetti più fragili sono stati quelli maggiormente danneggiati dalla limitazione di movimento; la chiusura di certi servizi di sostegno e l’impossibilità di avere momenti di socializzazione ha aumentato il loro disagio e la loro emarginazione mettendo in evidenza la struttura debole della nostra società e aumentando il disagio e il divario sociale. La salute mentale e il benessere di intere società sono stati gravemente colpiti da questa crisi e sono una priorità da affrontare con urgenza.
Possiamo già infatti vedere un aumento consistente nei numeri dei casi che si rivolgono al Dipartimento Salute Mentale della nostra città e molti riguardano ragazze e ragazzi al di sotto dei diciotto anni.
Per gli utenti seguiti dai vari Dipartimenti di Salute Mentale della Regione Toscana sono venuti a mancare tutta una serie di attività esistenti sul territorio.
DRYPHOTO ARTE CONTEMPORANEA, UN PERCORSO SOCIALE
Dryphoto arte contemporanea esplora da tempo la potenzialità dell’arte, come spazio di libera sperimentazione di estetiche relazionali fra discipline diverse, apre la possibilità a persone non provenienti dal mondo dell’arte di agire nei processi seguendo percorsi creativi, partendo dall’analisi degli elementi del territorio, dal contesto sociale a quello storico culturale, dalla qualità ambientale allo stato della relazione fra essere umano e ambiente, portando avanti specifici progetti che riguardano il paesaggio rurale e urbano, ma anche il mondo degli “ultimi”, coloro che stanno ai margini, le persone con disagio psichico, i reclusi, i “nuovi cittadini”.
Prato e il suo fiume. Percorsi psico-sociali
è stato realizzato
Con il contributo di:
Azienda USL Toscana Centro e Publiacqua
Con il patrocinio di:
Regione Toscana e Comune di Prato
Con la collaborazione di:
Istituto Comprensivo Marco Polo Scuola Secondaria di primo grado Ser Lapo Mazzei; Comunità I Ricostruttori; Italia Nostra Sezione di Prato; Circolo Curiel; Comitato via delle Segherie; associazione sino-italiana Ramunion.
Media partner Pratosfera
Assistenti alla produzione
Serena Becagli / Irene Tempestini / Costanza Abati
Ufficio Stampa Silvia Bacci
ᴀʀᴄʜɪᴠɪᴀɴᴅᴏ è un’occasione per aprire gli archivi della galleria pratese con immagini, inviti, manifesti, locandine e documenti che dal 1977 hanno accompagnato questa lunga avventura nel mondo dell’immagine.
ᴅʀʏᴘʜᴏᴛᴏ ᴀʀᴛᴇ ᴄᴏɴᴛᴇᴍᴘᴏʀᴀɴᴇᴀ ha iniziato un lavoro di catalogazione e digitalizzazione del proprio archivio e l’11 dicembre 2021, in occasione della Giornata del Contemporaneo indetta da AMACI (Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani), sarà possibile visitare i lavori in corso sotto la guida di Andrea Abati e Vittoria Ciolini, soci fondatori dello spazio.
La storia di Dryphoto – che agli inizi si definiva “centro di cultura e tecnica dell’immagine meccanica” – racconta una parte importante della storia della fotografia, fin dagli esordi quando promuove e segue quella che poi sarà indicata come “Scuola italiana di paesaggio” (con Luigi Ghirri, Olivo Barbieri, Guido Guidi, Vittore Fossati, Giovanni Chiaramonte, Fulvio Ventura, Andrea Abati, Vincenzo Castella, Marco Zanta e altri).
Numerosi sono gli artisti che sono stati esposti in galleria, alcuni giovani esordienti e altri già affermati, sempre con l’intenzione di abbinare ai nomi più famosi anche fotografi emergenti.
Per l’occasione saranno visibili i video che fanno parte del progetto “Urban Story. Una lunga avventura nel mondo dell’immagine”, realizzato nel 2020:
– Andrea Abati, Parlami di te. Omaggio a Luigi Ghirri e Carmelo Bene
– Andrea Abati, Intervista impossibile a Ando Gilardi
Interviste a:
-Filippo Maggia, Una lunga avventura nel mondo dell’immagine
– Roberta Valtorta, Uno sguardo sugli anni Ottanta
– Pier Luigi Tazzi, Spread in Prato 2002|2010
– Alba Braza, Piazza dell’Immaginario 2014|2016
– Urban Story. Nascita di un’utopia.
Breve documentario di alcuni dei fondatori di Dryphoto, tra la fine degli anni Settanta e gli inizi degli anni Ottanta
Prato e il suo fiume. Percorsi psico-sociali è un progetto dell’artista Andrea Abati che invita esperti di diverse discipline a camminare lungo il fiume Bisenzio proponendo azioni e interventi, che lo interpretano e lo raccontano in rapporto alla propria materia. Una mostra raccoglie immagini del fiume prodotte durante i laboratori organizzati da Dryphoto arte contemporanea ai quali hanno aderito gruppi provenienti dal Dipartimento Salute Mentale del Servizio Sanitario Pratese fra i quali Foto&Dintorni.
Durante il percorso si incontreranno la Villa del Palco, la riva del fiume Bisenzio con la sua flora e fauna, la pista ciclo pedonale e avranno luogo una serie di azioni e interventi realizzati da diversi partecipanti alla giornata.Il 14 novembre alle ore 10.30, con partenza dal Ponte Datini (zona percorso ciclopedonale Fausto Coppi), la giornata inizia con una camminata verso Villa San Leonardo al Palco, per poi proseguire lungo un tratto del corso del fiume.
Per le ore 14.00 è previsto il ritorno al punto di incontro, con un buffet per i partecipanti.
Nel pomeriggio, al Ponte Datini, dalle ore 15.00, sarà presentato l’intero progetto, con l’inaugurazione della mostra Prato e il suo fiume, visibile fino al 30 novembre, accompagnata dai saluti istituzionali.
Intervengono un rappresentante di Publiacqua S.p.A., sponsor del progetto; Giuseppe Cardamone, direttore UFCSMA – Presidio Ospedaliero di Prato; Giuliano Di Gaetano, direttore del Museo Centro per le Acque del Gran Sasso con Un museo per raccontare il ciclo dell’acqua; Simone Mangani, assessore alla cultura del Comune di Prato, è stato invitato, oltre che come rappresentante delle istituzioni, a portare una riflessione su cultura e benessere, natura e cultura.
Il pomeriggio sarà accompagnato dall’esibizione musicale degli allievi dell’I.C. Marco Polo scuola media Ser Lapo Mazzei di Prato – Indirizzo Musicale, la presentazione del libro I racconti dell’acqua. Storie toscane di fiumi e torrenti, 2021, Edizioni aSKa con Enzo Brogi e Paolo Ciampi e una serie di Azioni Urbane di Poesia lungo il fiume a cura di Poecity.
Scarica il comunicato stampa completo
Nel video realizzato da Francesca Pignanelli di MemeCult l’intervista a Vittoria Ciolini e Andrea Abati sul progetto Via delle Segherie Dryphoto_Urban Story.
Tra via delle Segherie e il Giardino Melampo sono state installate, per questo progetto, le opere di Valentina Lapolla, Robert Pettena, R.E.P. Revolutionary Experimental Space,provenienti tutte da progetti realizzati negli anni da Dryphoto.
Dal 22 gennaio al 20 febbraio 2021 il progetto Urban Story arriva in via delle Segherie, nel Macrolotto Zero di Prato e invade il nostro quotidiano secondo una modalità da sempre utilizzata da Dryphoto, che porta le opere fuori dai luoghi deputati dell’arte, per diventare motore rigeneratore di spazi degradati e costruire comunità. Anche questa volta Dryphoto continua il lavoro nel quartiere dove ha sede, a maggior ragione in un momento storico come questo in cui la pandemia ci ha costretti a usufruire della cultura solo attraverso mezzi virtuali, e la comunicazione ci ha bombardato di immagini e sentimenti negativi. Oggi più che mai si avverte la necessità di uscire fuori e interagire con le persone.
Tra via delle Segherie e il Giardino Melampo vengono installate, per questa occasione, le opere di Valentina Lapolla, Robert Pettena, R.E.P. Revolutionary Experimental Space provenienti tutte da progetti realizzati negli anni da Dryphoto, sfidando, nel pieno rispetto delle regole, l’attuale situazione.
Urban story è l’occasione per riaprire gli archivi della galleria pratese, digitalizzare immagini, inviti e manifesti che dal 1977 hanno accompagnato questa lunga avventura nel mondo dell’immagine. Dagli archivi escono anche alcune opere — cinque installazioni — che ben si adattano a instaurare un dialogo con la strada e il vicinato, per una mostra a cielo aperto.
L’arte, e in questo caso l’arte pubblica, è ancora di più motivo di incontro e pretesto per dialogare, superare ogni difficoltà linguistica o culturale per una spinta alla creazione di un immaginario nuovo che farà la realtà del domani. Uscire in strada, anche solo per allestire un’opera, diventa azione per rimettere in moto relazioni, per sentire di nuovo il contatto con il prossimo.
È un piacere parlare con te, Pollicina di Valentina Lapolla è una installazione che nasce come espressione di una riflessione sulla vita di via delle Segherie, un punto di luce, un vecchio lampione stradale colorato di fucsia, una lampada magica, verrebbe da dire. Avvicinandosi sentiamo le tante lingue e le tante voci di questa città mandare segnali e messaggi, frasi di buon auspicio in stile biscotto della fortuna e bacio Perugina: il lampione si attiva quando percepisce la presenza di qualcuno. L’opera è un progetto collettivo a cura delle molte persone che co-formano Dryphoto, realizzato nel 2017 per MLZ- Via delle Segherie a cura di Alba Braza.
The Dragon and Saint George di Robert Pettena è invece l’azione che l’artista ha fatto nella città di Prato nel 2012 per il progetto Anno del Drago. Un banner con riprodotto un particolare di un’incisione di Joseph Edgar Boehm che rappresenta San Giorgio, il santo-soldato che uccide il drago è stato, abusivamente, esposto a Prato sulla facciata di Palazzo Dragoni in Piazza del Duomo e su quella di Palazzo Pretorio in Piazza del Comune, luoghi dove il Drago dei festeggiamenti del Capodanno Cinese non poteva danzare per una restrizione posta dall’amministrazione comunale.
R.E.P., Revolutionary Experimental Space sono un gruppo di artisti attivisti ucraini formatosi nel 2004 e attualmente composto da Ksenia Gnilitskaya (Kiev, Ucraina, 1984), Nikita Kadan (Kiev, Ucraina, 1982), Zhanna Kadyrova (Brovary, Ucraina, 1981), Vladimir Kuznetsov (Lutsk, Ucraina, 1976), Lada Nakonechnaya (Dnepropetrovsk, Ucraina, 1982) e Lesia Khomenko (Kiev, Ucraina, 1980) e Patriotism Hymn è il loro progetto mobile che dal 2006 utilizza un alfabeto di logotipi. Giocando con la memoria collettiva, Patriotism Hymn si ispira alla propaganda sovietica e alle tecniche di comunicazione politica. Una miscela di ironia, umorismo e attività sovversiva, nascosta dal modo in cui vengono usati questi loghi, permette agli artisti di combinare vari stereotipi e pezzi di informazioni sull’Ucraina e l’Europa e di toccare temi come l’immigrazione, la diffusione della conoscenza o la corruzione. Alcuni elementi di questo progetto, stampati a grandi dimensioni su PVC sono stati presentati nella prima edizione di Piazza dell’Immaginario del 2014.
Questa versione in presenza di Urban Story prevede anche la proiezione dei video realizzati per questo progetto (per vederli tutti vai alla pagina dedicata al progetto: https://www.dryphoto.it/new/urban-story). Fino ad ora fruibili tramite una connessione con il sito della galleria o i suoi canali social, vengono proiettati adesso negli spazi esterni della galleria per essere condivisi anche con i vicini di casa e gli abitanti del quartiere.
Urban Story è quindi un progetto complesso, composto di tante parti pronte a integrarsi, ad accogliere altre storie e altri materiali, ma che si compone partendo dal racconto di alcuni curatori; Pier Luigi Tazzi, Filippo Maggia, Alba Braza e Roberta Valtorta, dal video Nascita di un’utopia con le interviste ad alcuni dei fondatori e frequentatori di Dryphoto (Andrea Abati, Nadia Baronti, Mauro Bianchi, Fabio Casati, Vittoria Ciolini, Rodolfo Giustini, Enrico Pacini, Marco Panerai, Emo Risaliti), e i video di Andrea Abati Parlami di te, che attraverso le parole di Vittorio Albonetti,Vittoria Ciolini, Luca Ficini, Luigi Pucci e Emo Risaliti, sono degli omaggi ad alcuni personaggi passati da Dryphoto, in particolare a Luigi Ghirri e Ando Gilardi. Inoltre Abati ritrae l’ex Assessore alla Cultura di Prato Giampiero Nigro, che fu un sostenitore della cultura e della fotografia come forma d’arte, proprio negli anni in cui Dryphoto iniziava la sua attività.
Passare da via delle Segherie in questi giorni può diventare l’occasione per tornare a vedere anche le opere permanenti realizzate nelle diverse edizioni del progetto Piazza dell’Immaginario a cura di Alba Braza. Tra via Pistoiese e via Filzi sono visibili le opere di Andrea Abati, Francis Alÿs, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Bianco-Valente, Bleda y Rosa, Pantani-Surace, Bert Theis.
Urban Story è un progetto realizzato con il contributo di Regione Toscana / Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci nell’ambito del bando Toscanaincontemporanea 2020 e Publiacqua; con il patrocinio del Comune di Prato; in collaborazione con Culturama, Fondazione Oelle, Italia Nostra, Ramunion, Circolo Curiel, Comitato di via delle Segherie. Media partner Pratosfera.
Urban Story, Una lunga avventura nel mondo dell’immagine
a cura di Dryphoto arte contemporanea
Andrea Abati e Vittoria Ciolini
Comunicazione e assistente alla produzione Serena Becagli
Ufficio Stampa Silvia Bacci
Operatori video: Mario Albanese Pereira, Veronica Frances, Daniele Ferrero
Allestimenti Leonardo Panci
Urban Story è un archivio, inteso non come luogo chiuso, della conservazione, ma come spazio dove trovare le storie e le immagini che possono aiutare a comprendere il presente e a immaginare il futuro. Non puro esercizio della memoria, ma attivazione del presente attraverso la memoria.
Una raccolta di immagini e di documenti delle iniziative organizzate dal 1977, anno della nascita di Dryphoto, ad oggi, insieme a testimonianze audio e video delle persone che, in modi diversi, hanno contribuito alla formazione di un progetto e di uno spazio.
Un archivio aperto a nuovi contributi e nuovi ricordi di oggi e di ieri.
Progetto realizzato con il contributo di Regione Toscana / Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci nell’ambito del bando Toscanaincontemporanea 2020 e Publiacqua.
Con il patrocinio di Comune di Prato.
In collaborazione con Culturama, Mislata, Spagna; Fondazione Oelle, Catania; Italia Nostra; Ramunion, Prato;Circolo Curiel, Prato; Comitato di via delle Segherie, Prato.
Media partner Pratosfera.
Guardare al paesaggio – incontri tra visionari
a cura di Andrea Abati – Dryphoto arte contemporanea
GUARDARE AL PAESAGGIO DIVENTA PODCAST
A cura di Serena Becagli
lancio del canale sabato 5 dicembre
https://www.spreaker.com/user/dryphotoartecontemporanea
In questo tempo in cui l’arte e la sua fruizione sono costretti a vivere a distanza Dryphoto arte contemporanea ha pensato di partecipare alla Giornata del Contemporaneo inaugurando il proprio canale spreaker (https://www.spreaker.com/user/dryphotoartecontemporanea), un modo per avvicinare il pubblico regalandogli allo stesso tempo nuovi sguardi.
La Giornata del Contemporaneo è una manifestazione promossa da AMACI Associazione dei Musei d’arte contemporanea italiani con il sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiBACT in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Una sedicesima edizione, quella del 2020, ibrida online e offline e una grande campagna di comunicazione per favorire la partecipazione di più realtà possibili, promuovere e far emergere la rete del contemporaneo nazionale e internazionale.
Guardare al Paesaggio – Incontri tra visionari è un progetto di Andrea Abati, artista e fondatore di Dryphoto, che da anni si occupa del paesaggio e delle sue trasformazioni. Dal 2016 Guardare al Paesaggio, coinvolge il pubblico con giornate esperienziali, passeggiate e incontri con architetti, urbanisti, fotografi, musicisti, ambientalisti, ecologisti, optometristi esperti della visione per approfondire e discutere i diversi aspetti del paesaggio e le problematiche ad esso legate, in una visione aperta, multidisciplinare e propositiva.
Guardare al paesaggio incontra chi progetta il paesaggio, chi lo coltiva, chi lo tutela, ma anche chi semplicemente lo vive o ne usufruisce come fonte di ispirazione o rigenerazione, interagendo con esso o traducendolo con suoni o parole, come il poeta, il musicista, lo scrittore.
In questo momento in cui la possibilità di incontrarsi e di spostarsi è limitata abbiamo pensato di trasformare in audio alcune di queste riflessioni in modo da poter idealmente accompagnare momenti di pausa o di passeggiate solitarie.
Un progetto ideato, curato e condotto da Andrea Abati, con la collaborazione di Vittoria Ciolini, Luca Carradori, Chiara Ruberti, Gisella Curti. Un pensiero ed un ringraziamento ai suggerimenti e consigli che ci ha dato Fabiola Gorgeri. L’idea si concretizzata grazie alle tante persone che hanno donato, nei loro diversi ruoli, un loro generoso sostegno, con entusiasmo partecipativo: segno della necessità diffusa di condividere il momento di festa che è l’incontro con il paesaggio.
Proprio l’ultimo di questi incontri, che si sarebbe dovuto svolgere a Marciana, è stato interrotto dal secondo lockdown e già alcuni dei nostri interventi sono diventati registrazioni video e audio.
Trasformare la visione in suono accentua l’atteggiamento di Abati per una visione condivisa. Tutta l’opera di Abati potrebbe essere un “guardare al paesaggio”, un accompagnare lo sguardo dello spettatore ad osservare i cambiamenti, quasi come fosse un esercizio di visione che va oltre il mezzo fotografico.
Guardare al paesaggio sono passeggiate per osservare le tracce del tempo, raccogliere idee, suggestioni, immagini, stimoli per la tutela, la conservazione e la valorizzazione del paesaggio e dello sguardo contemporaneo.
Trasformare questa esperienza in suono ci permette di arrivare agli occhi di tutti, sperando di poter condividere presto altri sguardi e altre passeggiate.
Estratti dei contributi a Guardare il Paesaggio: Vittore Fossati, a Poggio alle Scaglie, maggio 2016; di Nedal Al Zyod, Cecilia Pacini, Lorenzo Paolini, Antonio Berti, Marciana, nell’Isola d’Elba.
Ringraziamenti:
Si ringrazia per la generosa collaborazione e la squisita ospitalità a Guardare al Paesaggio:
Vittorio Cambria, Villa Ferraia, Country Resort a Monticiano;
Patrizia, Mascagni, Podere Castellare, Eco Resort a Pelago
Mariarita Signorini, Residenza di Charme a Poggio alla Scaglia
Alessandra Borchi, Le Furre, azienda oleovinicola a Carmignano
Paolo Cioncolini, La Selva Giardino del Belvedere, agriturismo a Cavriglia
Susanna Berti, Simone Barbi e tutto lo staff del Comune di Marciana, isola d’Elba
I fotografi: Fulvio Ventura, Vittore Fossati, Paola De Pietri, Marco Zanta, Andrea Botto, Carmelo Nicosia, Francesca Catastini, Valentina Lapolla, Luca Carradori, Marco Donati, Marco Mancini, Francesco Niccolai, Lorenzo Paolini
I musicisti: Giordano Brandini, Filippo Burchietti, Edwin Lucchesi, Roberto Nannetti; Daniela Soria
Anna Marson, urbanista;
Fabiola Gorgeri, architetto;
Alessio Caporali, architetto e storico dell’architettura;
Goffredo Serrini, Richard Inghersol, Valerio Barberis, architetti e urbanisti;
Leonardo Rombai, geografo e storico;
Alberto Tomei, geologo;
Marco Masseti. Archeozologo e naturalista
Al Zyod Nedal, optometrista e neuropsicologo
Nicholas Bawtree, Mariagrazia Vernuccio, giornalisti
Simone Ducci, narratore
Massimo Bragagni, Antonio Berti, poeti
Alba Braza, Vittoria Ciolini curatrici
Ornella Laneri, presidente fondazione Oelle
Cecilia Pacini, presidente sezione arcipelago Toscano di Italia Nostra
Con il patrocinio di
La Rotta dei Fenici – Itinerario culturale del Consiglio d’Europa
Dryphoto arte contemporanea
Via delle Segherie 33a 59100 Prato
info@dryphoto.it
tel. +39 0574 603186
FB Dryphoto.artecontemporanea
Instagram @dryphoto_artecontemporanea
www.dryphoto.it
www.andreaabati.it
Andrea Abati
I luoghi del mutamento. Ex Ospedale del Ceppo di Pistoia
a cura di Alba Braza – Culturama
inaugurazione venerdì 2 ottobre ore 18:00
da sabato 3 ottobre a domenica 8 novembre 2020
orario: tutti i giorni, ore 9/13 – 15/18
Ingresso gratuito
Sale Affrescate, Palazzo Comunale, Pistoia
Presentazione della pubblicazione edita da Gli Ori – editori contemporanei
venerdì 23 ottobre 2020, ore 17, Pistoia, Museo dello Spedale del Ceppo (piazza Giovanni XXIII, 14)
Andrea Abati, I Luoghi del Mutamento, Pistoia, Ospedale del Ceppo, 2018, #13
Da sabato 3 ottobre 2020, presso le Sale Affrescate del Palazzo Comunale di Pistoia, si tiene la mostra Andrea Abati | I luoghi del mutamento. Ex Ospedale del Ceppo di Pistoia, a cura di Alba Braza.
Promossa dall’associazione culturale “Amici del Ceppo” – Pistoia, che dal 2009 in convenzione con l’Azienda USL Pistoia gestisce come gruppo di volontariato la Biblioteca Medica Mario Romagnoli con sede all’interno del Ceppo, in collaborazione con Dryphoto arte contemporanea e realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e della Società della Salute Pistoiese, con la collaborazione del Comune di Pistoia, grazie alla disponibilità dell’Azienda USL Toscana Centro, la mostra è dedicata alla serie di fotografie creata da Andrea Abati in occasione delle demolizioni di parti del vecchio Ospedale del Ceppo di Pistoia, ed è accompagnata da una ricca e documentata pubblicazione, edita da Gli Ori.
L’esposizione (costituita da ben 30 immagini a colori di diverso formato) e il volume che l’accompagna mostrano dunque un cambiamento nel paesaggio urbano che appartiene alla memoria collettiva. Risvegliano ricordi e emozioni in chi ha conosciuto il vecchio ospedale, in chi ha condiviso nella sua architettura esperienze di vita e forse anche di morte, in chi vive e frequenta Pistoia. Allo stesso tempo, attivano la memoria e producono impressioni in chi mai c’è stato e neppure appartiene al territorio.
Andrea Abati, oltre a documentare fotograficamente, concede alle immagini l’autonomia che soltanto lo status arte ha e di conseguenza permette che ci siano diversi sguardi e letture, perché, tutto sommato, tutti abbiamo un passato e pensiamo a un futuro cercando di catturare un presente che scompare di continuo.
Questo nuovo lavoro si somma alla serie work in progress, intitolata I Luoghi del Mutamento, alla quale l’artista lavora dagli anni Ottanta. Interessato a sperimentare con la luce e con il colore e a riflettere sulla distanza tra ciò che l’occhio vede e ciò che l’obiettivo cattura, nelle sue opere Abati sceglie di non occultare il modo in cui si produce quell’elemento magico che è certamente presente nelle immagini, ma ci mostra con finezza ciò che avrebbe potuto lasciare fuori dall’inquadratura. L’informazione rivelatrice viene inclusa proprio per far vedere che non siamo di fronte a qualcosa di costruito a scopo artistico anche per il desiderio dell’artista di rimanere sempre fedele alla realtà: una scelta che gli consente inoltre di mettere in risalto la bellezza presente nel luogo.
Andrea Abati
Nasce a Prato nel 1952. Si occupa di fotografia dagli inizi degli anni Settanta. Opera un distacco dal reportage sociale pur rimanendo profondamente legato all’osservazione e documentazione dei luoghi, ponendo al centro dello sguardo la trasformazione del paesaggio, contemporaneamente interviene attivamente nel dibattito culturale italiano, partecipando a mostre, organizzando seminari e incontri.
Rivolge la sua attenzione alle trasformazioni del paesaggio industriale e antropizzato, così come al mutamento del tessuto sociale in una realtà globalizzata e sempre più multiculturale anche al fine di innescare pratiche artistiche nella sfera pubblica. Sue opere sono in numerose collezioni private e pubbliche e in spazi pubblici. Ha al suo attivo numerose personali e collettive in Italia e all’estero.
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