Ottobre 2017 –

MLZ Via delle Segherie / innercode                                                                                                                      

https://issuu.com/dryphotoartecontemporanea/docs/mlz_viadellesegherie_innercode_issu

Programma
 h.19:00
MLZ – inner code
a cura di Luca Carradori e Chiara Ruberti
Artiste: Giulia di Michele, Lori Lako, Elena Mazzi / Sara Tirelli
Orario: dal mercoledì al venerdì 17:00/20:00
fino al 14 ottobre – in occasione della Giornata del Contemporaneo apertura straordinaria 11:00/20:00
Sede: Dryphoto arte contemporanea, via delle Segherie 33a, Prato

h.19:30
MLZ-  Via delle Segherie
a cura di Alba Braza
Artiste: Anaisa Franco, Valentina Lapolla
Sede: Giardino Melampo e varie diramazioni di via delle Segherie, Prato
 
h.20:30
MLZ –Festa di quartiere
a cura di [chì-na]
Sede: diramazioni di via delle Segherie, Prato
 
Dryphoto arte contemporanea | www.dryphoto.it
nell’ambito di MLZ MacroLottoZero-Kinkaleri/Dryphoto/[chì-na]
* h. 17:30
MLZ – Body To Be / Kinkaleri.spazioK
Cristian Chironi, Street View a cura di Kinkaleri
Sede: strade e luoghi pubblici, Macrolotto0 / via delle Segherie, Prato

Realizzato in collaborazione con:

MiBACT e SIAE nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”; Toscanaincontemporanea2017, Regione Toscana Giovani Si; Comune di Prato, Assessorato alla Cultura; Comitato di via delle Segherie, Prato; Circolo Curiel, Prato; Liceo Statale Carlo Livi Prato; Associazione RamUnion Italia; Culturama, Valencia – ES; .con Contemporaneo Condiviso, Prato; Costanza Abati, Prato.
Sponsor tecnici:
Elfi SrL., Agliana, Pistoia; Leonardo Panci servizi per l’arte, Prato.
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MLZ – Via delle Segherie | inner code
Unisce artiste affermate e giovani in un lavoro all’interno e all’esterno dello spazio Dryphoto arte contemporanea, continuando un’attività iniziata nel 2014 con Piazza dell’Immaginario, un progetto collaborativo, aperto alla partecipazione e all’inclusione di nuovi agenti che ci aiutano ad immaginare nuove e possibili soggettività usando come strumento l’arte contemporanea.
 
Per MLZ – Via delle Segherie, a cura di Alba BrazaAnaisa Franco e Valentina Lapolla lavoreranno all’esterno nelle varie diramazioni di via delle Segherie costruendo azioni e installazioni luminose.
I due interventi lavorano con la luce considerandola una modalità con la quale interagire con lo spazio e la comunità che lo frequenta, invitando alla riflessione su come i diversi modi di abitare la città sono anche determinati dalla presenza/assenza della luce e del buio.
Anaisa Franco con Onirical Fluctuations vuole trasformare un sogno nelle immagini rendendo protagonista una spazio imprevedibile. Una interfaccia che converte in narrazione digitale una concatenazione di ricordi personali condivisi.
Anaisa Franco lavora con mondi tridimensionali navigabili ed interattivi che derivano dalla simulazione in tempo reale di un luogo o di uno spazio, senza costruire una copia reale; unisce psicologia, sogni, filosofia a tecniche di animazione 2D e 3D, robotica, elettronica, realtà virtuale, illustrazione e video producendo ambienti e sculture interattive.
Valentina Lapolla con Taffetà parte dalla considerazione che via delle Segherie e dintorni è percepita dagli abitanti come un’area troppo buia: per rispondere all’esigenza di maggiore illuminazione pubblica coinvolge le abitanti nella progettazione e realizzazione di abiti luminosi, facendo ricorso all’origine del termine abito, che richiama il modo di essere, la disposizione dell’animo, tutto ciò che ci portiamo sempre dietro, che ci è abituale, e per assonanza anche all’abitare, ad avere consuetudine con un luogo.
 
Con MLZ – inner code, a cura di Luca Carradori e Chiara Ruberti, si cerca nello sguardo di giovani artiste Giulia di MicheleLori LakoElena Mazzi/Sara Tirelli una riflessione sulle tensioni del mondo contemporaneo. Con un approccio che intende porre domande senza affidarsi a risposte univoche e definitive, i lavori in mostra indagano le contraddizioni e gli strappi tra l’essere umano e quello che lo circonda, la città, il territorio, la natura, la società, la memoria.
Giulia di Michele, nei suoi ultimi progetti, si concentra sulla corrispondenza visiva tra la presenza umana e lo spazio urbano, che a vicenda si influenzano. È l’esperienza umana, intensa e traumatica, che prende il sopravvento e trasforma la città in un luogo carico di tensione e impalpabile, dove riflettere sulla duplicità tra spazio concreto e spazio mentale, possibile e irreale. 
Il rapporto tra l’essere umano e l’ambiente ad esso circostante, nel quale vive e con il quale si confronta ogni giorno, è al centro della poetica del lavoro di Elena Mazzi che, attraverso un metodo di analisi spesso legato a uno sguardo e un approccio di tipo antropologico, si confronta con un’identità al contempo personale e collettiva. In questa occasione presenta un lavoro realizzato insieme a Sara Tirelli.
La ricerca di Lori Lako porta a riflettere da una parte sull’evoluzione della tecnologia, dall’altra sulla perdita dell’indipendenza di acquisto del consumatore. I suoi lavori affrontano anche temi duri come la guerra, talvolta vanno invece a ricomporre fratture, custodire memorie domestiche e portare bellezza.
 
BIO ARTISTE
Anaisa Franco (1981 a San Paolo, Brasile) Vive e lavora a San Paolo.
Laurea in Belle Arti alla FAAP di San Paolo, ha conseguito il Master in Arte e Tecnologia digitale presso l’Università di Plymouth, Regno Unito. Nel 2011, riceve il Premio Edith Russ Haus, Germania, per artisti emergenti e il premio BEEP Arte Elettronica, Spagna. Negli ultimi anni ha sviluppato progetti di Medialabs in residenze e su commissione. Ha esposto in America, Asia, Europa. Fra le esperienze, Experimenta Biennial in Australia, EXIT Festival a Parigi; ARCO Madrid in Spagna; Europalia a Bruxelles; Live Ammo al MOCA Museo d’Arte Contemporanea di Taipei, Taiwan; Sonarmática al CCCB di Barcellona. Lavora con la galleria Lume in Brasile e la Galleria Adora Calvo in Spagna.
 
Valentina Lapolla. Il suo lavoro si sviluppa in dialogo con la realtà e il contesto. Inizia il suo percorso artistico all’interno del gruppo SenzaDimoraFissa, laboratorio nato a Prato nel 2006 da un progetto di Andrea Abati e che fa propria la pratica artistica come modalità che contribuisce alla formazione di una società in transizione. Di stampo concettuale il suo lavoro fa uso di diversi mezzi, dalla fotografia alla performance, dal video alle installazioni sonore. Recentemente si è dedicata a progetti basati su elettronica open source.
 
Giulia di Michele (1996, Canosa di Puglia, BT) scopre sin da subito la passione per la fotografia e, appena conseguita la maturità classica, si trasferisce a Modena nel 2015 per frequentare il Master di Alta Formazione sull’Immagine Contemporanea della Fondazione Fotografia Modena. Parallelamente continua gli studi classici in Lettere Moderne all’Università degli Studi di Parma. Nel 2017 a conclusione del biennio della scuola di fotografia, il suo lavoro Locus Duplex, viene selezionato per essere acquisito dalla Fondazione Cassa di Risparmio Modena.
 
Lori Lako (1991, Podradec, Albania), vive e lavora a Firenze. Nel 2012 consegue la laurea in Pittura all’Accademia delle Belle Arti di Firenze dove si laurea nel 2016 in Pittura e Nuovi Linguaggi Espressivi. Ha esposto il suo lavoro in Italia e all’estero. Tra le personali, nel 2013 Lesfull, Fondazione Lanfranco Baldi, Pelago e nel 2012 Ne rrugen e artit, Galeria Lasgush Poradeci, Pogradec. Tra le collettive più recenti, nel 2017 Tu 35 Expanded, Centro Pecci, Prato; nel 2016 Piazza dell’Immaginario, Dryphoto arte contemporanea, piazza 5 marzo 2015, Prato; Downside-up, Tirana Art Lab, Avviso di garanzia, Ex tribunale, Pescara; In-memori, Officina Meccanica, Montevarchi; Era pacifica pare, Careof, Milano; nel 2015 Art vs. Budget , Galeria Lasgush Poradeci, Pogradec, TU35 – Geografia dell’arte emergente in Toscana, Officina Giovani, Prato; Jahresausstellung (Accademia delle Belle Arti di Monaco).
 
Elena Mazzi (1984, Reggio Emilia) ha studiato Storia dell’Arte presso l’Università di Siena. Nel 2011 si è laureata in Arti Visive presso l’IUAV di Venezia. Ha trascorso un periodo di studi all’estero presso la Royal Academy of Art (Konsthogskolan) di Stoccolma. Le sue opere sono state esposte nelle mostre personali e collettive, tra le più recenti: Palazzo Fortuny a Venezia, 16° Quadriennale di Roma, GAM di Torino, 14° Biennale di Istanbul, 17° BJCEM Biennale del Mediterraneo, EGE-European Glass Experience, Fittia Pavilion durante la 14° Biennale d’Architettura di Venezia. Ha partecipato a diversi programmi di residenza tra cui HIAP a Helsinki, Guilmi Art project in Abruzzo, Via Farini a Milano, Fundacion Botin in Spagna, Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, Future Farmers AIR a San Francisco. È artista tutor per l’anno 2016-2017 presso Fondazione Spinola Banna per l’arte, in collaborazione con GAM, Torino. 
 
Sara Tirelli si laurea nel 2003 al DAMS di Bologna con il massimo dei voti e nello stesso anno ottiene il Diploma di Filmmaker presso la Scuola Civica di Cinema, Televisione e Nuovi Media di Milano. Inizia la sua carriera come videomaker nell’ambito di produzioni musicali ed artistiche tra Italia, Olanda e Germania. Nel 2008 ritorna in Italia e da allora la sua attività professionale si divide tra produzioni artistiche e commerciali, lavorando sia come autrice televisiva che come regista di videoclip, adv e short-doc. Nel 2010 partecipa alla residenza d’artista presso la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia. I suoi lavori sono stati esposti in vari festival e mostre tra cui la 16° Quadriennale d’Arte di Roma, la 12° Biennale di Architettura di Venezia e il Rotterdam Film Festival.
Foto Marco Badiani.
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un progetto di Pier Luigi Tazzi

/ Sede: Monash University Prato Centre, via Pugliesi 26; Galleria die Mauer, via Pomeria 71; Galleria Vault, via Genova 17/15; Dryphoto arte contemporanea,via delle Segherie 33a, Prato
/ Aperture: Venerdì 19 ottobre 2012 dalle 18:00 alle 21:00
/ Date: 20 ottobre – 6 dicembre 2012
/ Organizzazione: Dryphoto arte contemporanea

/ ENGLISH BELOW

Una conferenza illustrata sul lavoro degli artisti Ahlam Shibli (Palestina), Deanna Templeton (USA), Kornkrit Jianpinidnan (Tailandia), Jirayu Rengjaras (Tailandia), Hanayo (Giappone), Dollar Han (Cina), Eiki Mori (Giappone), Khvay Samnang (Cambogia), Yazan Khalili (Palestina), Paolo Meoni (Italia).

Conduce Pier Luigi Tazzi, intervengono Kornkrit Jianpinidnan, Hanayo, Dollar Han, Jia Gao e Paolo Meoni.

Mostra di Eiki Mori accompagnata dalla presentazione del suo libro tokyo boy alone, Revolution Star Publishing and Creation Co., Ltd., Taiwan, 2011.
Presentazione del libro EMO di Kornkrit Jianpinidnan.

Con il contributo della Regione Toscana nell’ambito del progetto d’iniziativa regionale “TOSCANAINCONTEMPORANEA2011”


Il progetto si articola nella presentazione del lavoro di dieci artisti, provenienti perlopiù dall’Asia e fra i 30 e i 45 anni, attraverso una conferenza illustrata, in cui oltre all’ideatore e curatore del progetto interverranno alcuni degli artisti partecipanti, e una serie di mostre di alcuni di essi in gallerie e altri spazi espositivi della città. MONDI intende mostrare, discutere, indagare quel territorio dove la fotografia invece che strumento di documentazione del Mondo è un’apertura sui Mondi, dove il riflesso cede all’apertura e allo svelamento. La fotografia nella sua storia e nella sua tradizione ha sempre comportato l’assunzione di una contrapposizione operativa: da una parte il soggetto operante, l’operator di Roland Barthes, e dall’altra, a fronte, il mondo nella propria realtà visibile, un mondo concepito nella sua monolitica ed esclusiva unità. Nel momento in cui gli artisti, a partire dagli anni 1970, e quindi nel corso del decennio successivo, affrancano la fotografia dalla sua specificità e dalla sua storia di mezzo di rappresentazione distinto dagli altri – pittura, scultura, disegno -, e la assumono a pieno titolo a strumento dell’arte al pari degli altri, sia tradizionali che nuovi, quali la performance, l’installazione, il cinema, il video, e successivamente quando viene introdotta e sviluppata la tecnologia digitale, la fotografia viene resa disponibile ad operazioni espressive molteplici e, insieme, la liberano dal modello dicotomico che l’aveva segnata fin dalle sue origini: Soggetto versus Mondo. Quando infine il modello dell’arte occidentale si estende a tutto il pianeta e contemporaneamente entra in crisi, il nuovo artista planetario trova a disposizione un ricco armamentario di strumenti che tecnologia e cultura dell’arte, seguendo quel modello, avevano messo a punto e fra questi la fotografia. Ecco che allora le minoranze periferiche rispetto alla centralità dell’impero – politico economico sociale culturale -, nel momento in cui si apprestano a produrre arte, utilizzano questo strumento user friendly, affrancato dalla propria storia ed estetica tradizionale, Operator versus Mondo, per aprire a quei mondi, al plurale, da cui ciascuno dei singoli artisti scaturisce e che guarda. Si tratterà allora di Mondi. Mondi di margini, di periferie, differenti ma non contrapposti al Mondo unico e centralizzato che gli artisti del centro continuano a guardare e ad operarvi seguendo le metodologie storiche e tradizionali.


Ahlam Shibli (1970), nata in Palestina, vive e lavora ad Haifa. Nel suo lavoro esplora prevalentemente la vita quotidiana e il paesaggio palestinese. Ha al suo attivo numerose mostre personali e collettive e ha partercipato inoltre nel 2006 alla 2a Biennale Internazionale di Arte Contemporanea di Siviglia, nel 2007 alla 27a Biennale di San Paolo e nel 2008 a documenta 12, Kassel.

Deanna Templeton (1969), vive e lavora a Huntington Beach (CA). Proviene dalla tipica vita suburbana americana, famiglia problematica, adolescenza tumultuosa; documenta le persone e luoghi che fanno della Orange County un osservatorio sulla cultura giovanile di questo territorio così come dei suoi omologhi in tutto il mondo.

Kornkrit Jianpinidnan (1975), nato a Chiang Rai, Thailandia, vive e lavora a Bangkok. Conosciuto in Thailandia anche come fotografo di moda, ha esposto in numerose personali e collettive, anche fuori dal suo paese: Singapore, Giappone, Spagna, Belgio e Italia.

Jirayu Rengjaras (1980), è nato nella provincia di Kalasin, Thailandia, dove da poco è tornato a vivere. Pittore autodidatta, ha sviluppato negli ultimi anni lavori fotografici. Ha al proprio attivo numerose mostre fuori dalla Thailandia: in Olanda, in Italia e in Giappone, dove in particolare ha partecipato nel 2010 alla prima Aichi Triennale a Nagoya.

Hanayo (1970) musicista e artista giapponese, è conosciuta per le sue opere giocose e sovversive e per il libro sulla sua vita da geisha, attività profondamente radicata nella cultura giapponese. Attualmente vive e lavora a Tokyo.

Dollar Han (1985) nato a Liaoning in Cina, vive e lavora a Pechino. Si laurea nel 2005 alla Secondary Art School della LuXun Academy of Fine Arts e nel 2009 si specializza in fotografia presso lo stesso istituto. Attualmente lavora come fotografo e redattore nel settore dell’editoria d’arte.

Eiki Mori (1976) vive e lavora a Tokyo. Laureato presso la Parsons School di New York, attualmente è uno dei talenti emergenti nel mondo della fotografia di Tokyo. Ha al suo attivo numerose mostre personali e collettive in Giappone e all’estero, in Germania, Austria, Grecia, Regno Unito, Taiwan.

Khvay Samnang (1982) è nato a Svay Rieng, Cambogia, vive e lavora a Phnom Penh. Ha studiato presso la Royal University of Fine Arts (RUFA), Phnom Penh, e ha partecipato a mostre collettive e personali in Cambogia.

Yazan Khalili (1981) vive e lavora in Palestina. Ha partecipato a numerose mostre collettivea livello internazionale ed è stato uno dei partecipanti a Sandi Hilale Alessandro Petti’s project Ramallah Syndrome alla 53a Biennale di Venezia (2009).

Paolo Meoni (1967) è nato a Prato, città alla quale deve l’origine della propria traiettoria poetica. Fin dall’inizio della sua ricerca privilegia l’interiorità semantica della fotografia come anche quella del video esplorando la propria città e rivelandone le invisibili epifanie che la animano. I suoi lavori sono stati esposti in spazi pubblici e privati sia in Italia che all’estero.

Deanna Templeton, Las Vegas, Nevada, 2012


ENGLISH VERSION

The project consists in presenting the works of ten artists, the most of which coming from Asia and in their thirties and early forties, in the form of an illustrated conference run by the curator and with the participation of some of the selected artists, and of four exhibitions in galleries and other exhibition spaces in the city.   MONDI wants to show, discuss, and dig into that territory where photography, instead of a way to document the World, is an aperture the Worlds, where the reflection gives up to openness and revealing. Photography in its history and tradition has always entailed the assumption of an operational polarity: on one side the operating subject, the Roland Barthes’ “operator”, on the other side the visible reality of the world, a world conceived in its monolithic and sole unity. When the artists, starting from the 1970s and during the 1980s, free photography from its specificity and its history of a medium different from the others – painting, sculpture, drawing – and adopt it as an art tool of the same dignity of the others, old, or new such as performance, installation, film, video, and later on when digital photography is introduced and developed, photography becomes available to many and different expressive intents, and together they free it from the dichotomy that has marked it since its beginning: Subject vs World. When the model of western art spreads on a planetary scale and at the same time comes into crisis, the new planetary artist finds available a rich set of tools that technology and culture have been tuning following that model: photography is among these tools. So the minorities away from the centre of the – political, economic, social and cultural – empire, use this “friendly” medium, liberated from its history and traditional aesthetics, operator vs world, to open to those worlds, plural, from whom each of these artists comes from and looks at. It is about “worlds”. Worlds on the edges, peripheral, different but not in antagonism toward the sole and centralized World that artists from the centre go on looking at and working in by means of traditional methods.

Ahlam Shibli (1970), was born in Palestine, lives and works in Haifa, Palestine. In her work she explores the daily lives of the Palestinian population. She has had numerous solo and group exhibitions and has also participated at the 2nd International Biennial of Contemporary Art of Seville (2006), the 27th Sao Paulo Biennale (2007) and documenta 12, Kassel (2008).

Deanna Templeton (1969) lives and works in Huntington Beach (CA). She comes from the typical life of the American suburbs, with a problematic family and a troubled adolescence. She portrays people and places that make the Californian mega-suburb of Orange County an observatory on youth culture and architecture.

Kornkrit Jianpinidnan (1975), was born in Chiang Rai, Thailand, lives and works in Bangkok. Very popular in Thailand where he has participated in many group and solo exhibitions. He has also exhibited in Singapore, Tokyo, Spain, Belgium, Italy.

Jirayu Rengjaras (1980), was born in the province of Kalasin, Thailand, where he went back to live in 2010. Self-taught he started to work as an artist in 2008 in Bangkok. His works are included in several collections in Thailand, Hong Kong, Italy, England, Japan and the United States. He has participated in many group shows outside Thailand as Rites de passage, Schunck-Glaspaleis, Herleen, Holland (2009), and Aichi Triennale 2010, Nagoya, Japan.

Hanayo (1970) is a Japanese musician and artist known for her playful, subversive works, and for her book on her life as a geisha. With strong ties to Japanese culture, she presently lives and works in Tokyo.

Dollar Han (1985), was born in Liaoning, China, lives and works in Beijing. He graduated in 2005 at the Secondary School of Art Luxun Academy of Fine Arts and in 2009 has specialized in photography at the same institution. He currently works as a photographer and editor in the publishing business of art.

Eiki Mori (1976) lives and works in Tokyo. He has graduated in 2005 from the Photography Dept., Parsons The New School for Design (U.S.). He has participated in many group and solo exhibitions in Japan, Germany, Austria, Greece, United Kingdom, Taiwan.

Khvay Samnang (1982), was born in Svay Rieng, Cambodia, lives and works in Phnom Penh. He studied at the Royal University of Fine Arts (RUFA), Phnom Penh, and has had work featured in group and solo shows in Cambodia, China, Japan, Canada, France, Singapore.

Yazan Khalili (1981) lives and works in Palestine. He has participated in many group shows on an international level, and was included in Sandi Hilal and Alessandro Petti’s project Ramallah Syndrome at the 53rd Venice Biennial(2009).

Paolo Meoni (1967), was born in Prato, city that gave rise to his poetic path. Since the beginning of his artistic research inner semantics of photography and video had played a central role, by exploring the city and revealing the invisible epiphanies animating it. His works have been exhibited in public and private spaces in Italy and abroad.

Kornkrit Jianpinidnan, Uganda drafted anti-homosexual bill

 

Eiki Mori, Tokyo boy alone, 2011

 

Khvay Samnang, Human Nature, 2010 – 2011